Per la prima volta Cecilia Sala è andata in tv e, intervistata da Fabio Fazio, ha raccontato come ha vissuto quei 21 giorni nel carcere di Teheran. Ha spiegato com’è avvenuto l’arresto e come sono proseguite quelle giornate in isolamento. Ha rivelato di essere stata interrogata tutti i giorni.
“Adesso riesco a dormire, sono stata fortunata perché sono stata lì dentro soltanto 21 giorni, il recupero è più rapido rispetto a chi è stato molto di più“, è iniziata così la lunga intervista di Cecilia Sala.
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La giornalista ha rivelato che per i primi giorni le hanno tolto perfino gli occhiali e, stando in isolamento, non le hanno dato nemmeno un libro, le giornate non passavano mai: “Mi avevano tolto anche gli occhiali perché sono pericolosi, fa parte dell’isolamento toglierti anche le lenti a contatto. Quando è arrivato il libro, insieme alle lenti e ad una compagna ho pensato di poter stare di più. All’inizio ho chiesto il corano in inglese, non sapevo come passare il tempo, ho letto la busta del pane, sapevo gli ingredienti a memoria“.
Gli interrogatori di Cecilia Sala
La giornalista ha poi rivelato come sono avvenuti gli interrogatori mentre era in carcere: “Nei primi 15 giorni tutti i giorni venivo interrogata incappucciata, così io dovevo pensare ad una costruzione. L’ultimo interrogatorio c’è stato il 7 gennaio per 10 ore, con delle brevi pause“. La Sala ha spiegato che colui che le faceva le domande era una persona molto preparata ed anche un grande conoscitore dell’Italia.
Le telefonate e l’intervento (presunto) di Elon Musk
La giornalista ha rivelato che all’inizio era difficile far capire alla propria famiglia come stesse, in questo è stato vitale parlare con il suo compagno Daniele Ranieri, anche lui giornalista, poiché i due hanno un linguaggio in codice attraverso cui capirsi.
Lo stesso Daniele è riuscito a mettersi in contatto con un referente di Elon Musk ma non è suo il merito della liberazione della Sala: “Nessuno della mia famiglia ha parlato con Elon Musk, Daniele che è un giornalista, ha contattato il referente italiano di Elon Musk, Stroppa, e gli ha detto che Musk aveva incontrato l’ambasciatore iraniano, ed era la prima volta. Musk è stato informato del caso, era consapevole ma non è stato lui ad intermediare“.
L’arresto di Cecilia Sala
La giornalista ha rivelato che ha capito di essere stata presa in ostaggio quando le hanno dato la notizia della morte dell’ex Presidente Carter. Ha poi spiegato che l’hanno arrestata mentre era nella sua camera d’albero: “Mi sono venuti a prendere in camera di albergo e da quel momento non ho potuto toccare il mio telefono. Il giorno dopo ho potuto telefonare per giustificare la mia sparizione, ho capito subito dove mi stessero portando, nonostante fossi bendata, ma dal traffico e dalla strada ho immaginato“.
Ha chiarito che, nonostante avesse fatto dei servizi su alcuni arresti “ingiusti” avvenuti in Iran, non pensa siano stati quelli i motivi della sua incarcerazione, ma su questo argomento non è voluta andare a fondo: non ha voluto spiegare il vero motivo per il quale sia finita in quella prigione di Teheran.
“Si sentivano rumori strazianti dalle altre celle, tanti urlavano e tanti provavano a togliersi la vita. Oggi nel raccontare le loro storie provo ancora più emotività rispetto a prima perché ho vissuto quelle cose“, ha aggiunto la giornalista e poi ha chiarito: “Fin quando ci sarà la repubblica islamica non tornerò in Iran“.
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