“Vox populi, Vox Dei”. Ecco perché Musk rivuole Trump su Twitter

Martina Onorati
5 Min di lettura

Trump può tornare ma per ora fa il sostenuto. Intanto iniziano i Mondiali di calcio e il server dell’Uccellino potrebbe schiantarsi. Musk è però sempre più convinto che questo sarà il momento di svolta

Donald Trump è tornato su Twitter. “Vox Populi, Vox Dei”, ha twittato in latino Elon Musk. Anche se il Funny Orange Man non vorrebbe, un po’ lo conosciamo: chissà per quanto tempo potrà resistere alla tentazione. Così, l’account del 45° presidente degli Stati Uniti torna sulla piattaforma dell’uccellino, come annunciato da Musk: il grande ritorno ritorno avviene proprio dopo 680 giorni l’ultimo post, che gli è costato la sospensione e poi il blocco definitivo del suo account.

L’annuncio di Musk e la corsa dei followers

Musk ha fatto l’annuncio in serata dopo aver indetto un sondaggio che chiedeva agli utenti di Twitter di cliccare “sì” o “no” sull’opportunità di ripristinare l’account di Trump.  La consultazione social, che durava ventiquattr’ore e si è chiusa oggi, è stata visualizzata, secondo Musk, da più di 130 milioni di utenti e votata da più di 15 milioni. Di questi il 51,9% ha detto sì. “Il popolo ha parlato”: Trump sarà reintegrato. “Vox Populi, Vox Dei”, ha concluso Musk. Cosa possa significare all’atto pratico non è chiaro: tornerà? Ne resterà lontano, mentre il numero dei follower continua a crescere in modo vertiginoso?

Trump fa il sostenuto

“Non ho intenzione di tornare – aveva dichiarato Trump, intervenendo in video a un evento degli ebrei repubblicani – Twitter è pieno di problemi, ha un sacco di account fake e bot”. Poi sulla sua piattaforma privata, Truth, Trump ha ribadito il concetto: “Votate pure, ma noi non andremo da nessuna parte. Truth è speciale”, così ha affermato Trump dopo la riammissione. Truth, è la piattaforma trumpiana, che però non regge il confronto. I suoi post arrivano nelle redazioni con un’ora di ritardo, mentre ai tempi d’oro di Twitter avrebbe fatto fermare le redazioni dopo pochi secondi. Con la candidatura ufficiale alle presidenziali 2024 tornare sulla piattaforma seguita da tutti i leader del mondo e dall’élite finanziaria, economica e politica, è un richiamo molto potente, troppo potente, quasi necessario.

Repubblicani entusiasti, i democratici meno

“Benvenuto @realDonaldTrump”, ha twittato il profilo dei Repubblicani della commissione Giustizia della Camera, quella che lanciò due volte l’impeachment all’ex presidente. “Il 2023 – ha aggiunto il rappresentante del Texas, Troy Nehls – sarà un grande anno. E il 2024 sarà ancora migliore”. Paul Gosar, dell’Arizona, ha scritto: “E’ tornato”. “Sono disgustato”, ha invece commentato il democratico dell’Oregon, Jeff Merkley. Derrick Johnson, presidente del Naacp, l’organizzazione in difesa degli afroamericani, ha chiesto agli inserzionisti di lasciare il social: “Nella Twittersfera di Musk puoi incitare un’insurrezione a Capitol Hill che ha portato a numerosi morti e avere ancora la possibilità di propagare messaggi d’odio e complottisti. Ogni inserzionista che finanzia Twitter dovrebbe sospendere immediatamente le campagne pubblicitarie”.

Una lama a doppio taglio

Un solo messaggio di Trump, scatenerebbe i sostenitori e farebbe esplodere la rete. Forse in fondo è proprio quello che cerca Musk: attenzione e interazione. Infatti, da quando, il 27 ottobre, Musk ha acquistato la piattaforma, migliaia di persone hanno abbandonato i loro profili, gli inserzionisti hanno lasciato, il servizio è andato in confusione. Migliaia di dipendenti sono stati licenziati, un altro migliaio ha dato le dimissioni, tutto l’apparato che gestiva la sicurezza dei dati di milioni di utenti è stato smantellato, cominciano a emergere problemi tecnici, e altri potrebbero scattare già dalle prossime ore con l’avvio della Coppa del Mondo, l’evento più importante del pianeta che moltiplicherà le interazioni. Ma, il ritorno di Orange Head rappresenta comunque una lama a doppio taglio: se Trump tornerà a twittare, decine di grandi aziende lasceranno il social, in quanto non vorrebbero avere nulla a che fare con una piattaforma che potrebbe andare fuori controllo.

In sintesi: Trump è tornato, comincia la Coppa del Mondo, e il server potrebbe schiantarsi. Musk è convinto che questo sarà il momento di svolta. Dice. Cosa succederà?

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