IA: le prime leggi Ue per un utilizzo corretto

L’evoluzione tecnologica è un processo fondamentale delle società umane, e man mano che il progresso aumenta, le nuove scoperte vengono introdotte nella vita quotidiana delle persone, che vi si abituano gradualmente. Tecnologie complesse richiedono però complesse regolamentazioni per poter assicurare un utilizzo corretto che non faccia male a nessuno. Proprio per questo motivo, l’UE ha deciso di procedere, realizzando delle prime leggi specifiche per l’utilizzo delle intelligenze artificiali a livello aziendale

Redazione
3 Min di lettura

Il Consiglio dell’Unione Europea ha approvato in via definitiva una legislazione storica, la prima al mondo a regolamentare l’Intelligenza Artificiale (IA). Questa normativa, frutto di una lunga e complessa gestazione, introduce un approccio “basato sul rischio” che mira a bilanciare la protezione dei diritti fondamentali dei cittadini con la promozione dell’innovazione tecnologica.

La nuova legge classifica i sistemi di IA in base al loro livello di rischio, imponendo regole più severe per quelli che potrebbero causare danni significativi alla società. In particolare, la legislazione distingue tra IA a rischio limitato, soggetta a minimi requisiti di trasparenza, e IA ad alto rischio, che dovrà soddisfare una serie di rigorosi requisiti per accedere al mercato europeo.

Intelligenza artificiale: questione di trasparenza

L’elemento principale e ineludibile della nuova regolamentazione prevede un principio di trasparenza dei nuovi sistemi tecnologici: tutti gli utenti, indipendentemente dal loro grado di familiarità con il tipo di tecnologia, devono essere in grado di capire come i sistemi funzionano e come sono stati addestrati. Questo principio è fondamentale per garantire che i diritti fondamentali dei cittadini siano rispettati e che vi sia fiducia nei confronti dei sistemi di IA.

La normativa si applica solo agli ambiti regolati dal diritto dell’UE, prevedendo esenzioni per i sistemi utilizzati esclusivamente per scopi militari, di difesa e di ricerca. Le nuove regole entreranno in vigore dopo due anni, con alcune eccezioni: in particolare, i controlli sui sistemi generali di IA e gli obblighi per i sistemi ad alto rischio avranno rispettivamente dodici e trentasei mesi di tempo per l’applicazione.

Le nuove leggi e sanzioni sulle IA

La legge impone divieti chiari su alcune applicazioni dell’IA. Vietato l’uso dell’IA per la polizia predittiva basata sulla profilazione, così come i sistemi che classificano le persone su base biometrica in categorie come razza, religione o orientamento sessuale. Anche i sistemi di manipolazione cognitivo-comportamentale e di punteggio sociale sono banditi.

Per garantire l’applicazione della legge, sono stati istituiti vari organi di governance, tra cui un ufficio AI all’interno della Commissione Europea, un comitato per l’AI con rappresentanti degli Stati membri, e un forum consultivo per le parti interessate. Le sanzioni per le violazioni sono commisurate al fatturato annuo globale delle aziende, con un’attenzione particolare a proporzionalità per le piccole e medie imprese e le start-up. Inoltre, la legge promuove l’innovazione attraverso l’uso di “sandbox normativi”, ambienti controllati che permettono lo sviluppo e la sperimentazione di nuovi sistemi di IA in condizioni reali.

© Riproduzione riservata

TAGGED:
Condividi questo Articolo