Nelle ultime ore i social sono inondati dai Ghibli, ovvero la nuova modalità dell’Ai. E’ possibile chiedere a Chat Gpt di creare immagini Ghibli. Ma ben presto con lo stesso stile sono stati raffigurati politici, personaggi televisivi, ma anche personaggi ed eventi storici.
Questo strano fenomeno che trasforma tutto con le sembianze di un cartone animato, fa sorridere il web e ogni pagina sta realizzando il Ghibli più particolare. Chat Gpt ha lanciato una nuova moda che, in poche ore, è diventata virale.
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L’utilizzo di Ghibli crea problemi?
L’uso massiccio di Chat Gpt per la creazione di meme Ghibli potrebbe però portare problemi al sistema. Innanzitutto per poter creare figure più particolari e dettagliate bisogna accedere alla parte a pagamento, altrimenti lo si può usare con delle limitazioni.
Inoltre sembra che l’uso di Ghibli possa riscontrare problemi a livello di licenza e diritti di autore. Chat Gpt ha già avuto problemi a tal proposito e attualmente dovrà affrontare una casa contro il New York Post, in quanto si è scoperto che spesso la piattaforma copiava dal quotidiano. In questo modo, invece, si ipotizza che Chat Gpt possa non rispettare la proprietà intellettuale dello Studio Ghibli.
A tal proposito, il portavoce della piattaforma di AI ha detto: “Il nostro obiettivo è dare agli utenti la massima libertà creativa possibile. Continuiamo a impedire le generazioni nello stile dei singoli artisti viventi, ma consentiamo stili di studio più ampi, che le persone hanno utilizzato per generare e condividere alcune creazioni originali dei fan davvero deliziose e ispirate. Stiamo sempre imparando dall’uso e dal feedback del mondo reale e continueremo a perfezionare le nostre politiche”.
I gruppi in difesa dello studio Ghibli
Ma l’AI in queste ore sta ricevendo anche molte critiche perché in questo modo “si stanno sfruttando le idee degli artisti“. Infatti tutto si ispira a dei cartoni giapponesi ideati dal team dello Studio Ghibli.
Tra i tanti commenti, un utente indignato ha scritto: “Non importa quanto buona sia la tua spazzatura, non sarai mai in grado di replicare Ghibli perché fondamentalmente manca tutto ciò che rende uno scatto grandioso: emozione, profondità, cuore e anima visibili solo nel lavoro di un artista che ha voluto creare quella specifica inquadratura”.
L’IA cerca di sfruttare tutte le potenzialità dell’uomo e di ciò che è presente in rete per aiutare nella creazione di parole e immagini efficaci, ma c’è sempre un limite e il tema del diritto d’autore in questi casi è molto particolare. Soprattutto l’ago della bilancia dipende anche dall’uso che si fa della piattaforma, se per puro scopo goliardico o se per “rubare” il mestiere di qualcun altro.
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