Gianluigi Nuzzi, noto giornalista e conduttore di Quarto Grado, porta a teatro La Fabbrica degli Innocenti, uno spettacolo in cui smonta le narrazioni distorte sui grandi casi giudiziari, alimentate da media e social. Il suo obiettivo è contrastare il fenomeno del “revisionismo mediatico” che, tra fiction e docuserie, insinua dubbi ingiustificati su condanne definitive, creando nuove vittime e fomentando sfiducia nella giustizia.
Lo show, che sarà portato in 5 città (Brescia, Milano, Torino, Roma e Bologna) prima di estendersi ad altre 20 date in autunno, analizza in particolare alcuni casi entrati nelle case degli italiani: tra gli altri, l’omicidio di Yara Gambirasio, la strage di Erba, l’uccisione di Chiara Poggi a Garlasco, il caso Liliana Resinovich. Nuzzi affronta i dubbi del pubblico, chiarisce errori giudiziari e smentisce teorie complottiste che spesso ribaltano i ruoli tra malcapitati e colpevoli.
Gianluigi Nuzzi a teatro con La Fabbrica degli Innocenti
Nel corso di un’intervista a Chi, Nuzzi ha voluto spiegare qualcosa di più su questo suo progetto. Innanzitutto, ha esposto che un tempo l’opinione pubblica accettava i verdetti della Cassazione, mentre oggi si lascia influenzare da narrazioni sensazionalistiche che ignorano le prove oggettive a favore di elementi suggestivi. Questo porta a una distorsione della realtà, utile ai media ma dannosa per la società, poiché mina la fiducia nelle istituzioni.
In più, ha ammesso di voler estendere il suo impegno in teatro perché, rispetto alla TV, offre maggiore spazio alla riflessione, permettendo un ascolto più profondo. Nuzzi ha adattato con cura le storie per questo contesto, rendendole più adatte allo spazio scenico. Inoltre, stando a quanto dichiarato dal diretto interessato, programmi come Le Iene hanno riaperto casi celebri, come la strage di Erba, sostenendo l’innocenza di Rosa e Olindo. Il giornalista si è sentito di criticare questi approcci, ricordando che il sensazionalismo può far male ai familiari delle vittime.
Il professionista denuncia anche i rischi del complottismo nei media, ritenendo pericoloso l’effetto domino di queste narrazioni fuorvianti. A suo avviso, la tendenza a considerare tutti innocenti rende ancora più difficile per un vero innocente dimostrare la propria estraneità ai fatti. Attraverso La Fabbrica degli Innocenti, Nuzzi vuole sensibilizzare il pubblico sui meccanismi della manipolazione mediatica, invitando a informarsi in modo consapevole. Lo scetticismo deve essere un mezzo per approfondire, non una scusa per rinunciare al pensiero critico.
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