Wimbledon, Sinner e Alcaraz in primo piano: Djokovic l’ultimo dei Mohicani

Wimbledon sta per prendere il via, con i riflettori puntati sui giovani Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, che tenteranno di imporsi nel torneo che da 19 anni è dominato dai fab four. A Novak Djokovic, invece, è affidato il compito di rimandare il crollo del regno

Carlotta Desirello
6 Min di lettura

La 136a edizione del torneo di Wimbledon è ormai alle porte e, a partire da lunedì 3 luglio, i migliori tennisti del mondo scenderanno in campo all’All England Club per darsi battaglia con un unico obiettivo: alzare al cielo il trofeo più prestigioso del circuito. Le ultime 19 edizioni, però, non hanno lasciato molto spazio alle favole e sono state, infatti, monopolizzate dai fab four: Roger Federer, Rafael Nadal, Novak Djokovic e il padrone di casa Andy Murray.

Le nuove leve, però, sono pronte al salto di qualità; lo stesso Wimbledon, nel suo poster di presentazione, ha voluto contrapporre lo sfondo, caratterizzato dalle grandi rivalità che hanno calcato l’erba londinese, con il primo piano sui due next gen che potrebbero andare a costruire quella del futuro: Carlos Alcaraz e il “nostro” Jannik Sinner. È realmente giunta la loro ora?

La solidità di Alcaraz e le montagne russe di Sinner

Dopo più di un decennio dominato quasi totalmente dai big three, negli ultimi anni alcuni tennisti stanno riuscendo piano piano a farsi spazio e ad affermarsi nel circuito. Tra essi spicca il classe 2003 Carlos Alcaraz, che, nonostante la giovanissima età, vanta già quattro titoli del Master 1000, ma, soprattutto, la vittoria dello US Open 2022 e la prima posizione nella classifica ATP.

Alla precocità dello spagnolo, però, si contrappone il talento fuori dal comune dell’italiano Jannik Sinner, che, sebbene abbia già dimostrato di aver tra le corde un gioco di natura fenomenale, non è ancora riuscito a trovare la giusta costanza per esprimersi al massimo delle sue potenzialità. Alla solidità e alla mentalità di Alcaraz, quindi, il poster di Wimbledon ha affiancato il genio e la sregolatezza di Sinner, forse non nel senso più classico del termine, ma sicuramente a livello di fiammate di tennis sopraffino, alternate a momenti di totale blackout.

Proprio lo slam londinese, peraltro, ha assistito in prima persona alle montagne russe dell’italiano: nella scorsa edizione, infatti, l’altoatesino si è presentato senza essere mai riuscito a vincere un match su erba e si è spinto, a sorpresa, fino ai quarti di finale, sconfiggendo, peraltro, proprio il rivale spagnolo agli ottavi. Al terzultimo atto del torneo, Sinner è riuscito a incantare gli spettatori del Centre Court, portandosi in vantaggio di due set contro Djokovic, salvo poi doversi arrendere alla “sregolatezza” e alla rimonta del campione serbo.

Sinner e Alcaraz, il percorso verso la finale

Quest’anno, i rivali del futuro si ritrovano in due porzioni diverse del tabellone e potrebbero, quindi, incontrarsi solo in un’ipotetica finale. Alcaraz, testa di serie numero 1 del torneo, è stato inserito, infatti, nella parte alta della classifica, mentre Sinner, numero 8 del seeding, nella parte bassa.

Per lo spagnolo si prospetta un ottavo contro Alex De Minaur, anche se non sono da sottovalutare come possibili outsider Alexander Zverev e gli italiani Lorenzo Sonego e Matteo Berrettini, che si sfideranno nel derby italiano al primo turno. Ai quarti, poi, potrebbe andare in scena la sfida contro il coetaneo Holger Rune. Più difficile da pronosticare la semifinale, visto che i due favoriti per ranking, Daniil Medvedev e Stefanos Tsitsipas, non sono sicuramente amanti di questa superficie.

Sorteggio decisamente non proibitivo quello di Jannik Sinner, che agli ottavi dovrebbe incontrare Taylor Fritz, mentre ai quarti Casper Ruud, contro cui non ha mai perso in carriera. Per quanto riguarda, invece, la possibile semifinale, il favorito numero uno è ovviamente il sette volte vincitore di Wimbledon Novak Djokovic, ma sono diverse le possibili insidie. Nella stessa parte di tabellone figurano, infatti, l’italiano Lorenzo Musetti, che sta dimostrando un ottimo adattamento a questa superficie, oltre che il finalista dello scorso anno Nick Kyrgios e il vincitore di Halle Alexander Bublik.

Djokovic
Djokovic

Djokovic non si arrende, occhio a Rune

Sinner e Alcaraz proveranno sicuramente a strappare ai fab four lo scettro di Wimbledon, per affermarsi come loro successori, ma sarebbe riduttivo individuarli come unici candidati alla vittoria del terzo slam dell’anno. Il favorito numero uno, difatti, resta Novak Djokovic, che trionfando eguaglierebbe il record di vittorie del torneo appartenente a Federer. Inoltre, dopo aver collezionato quest’anno sia l’Australian Open sia il Roland Garros, un’eventuale vittoria a Londra gli garantirebbe nuovamente, come già capitò nel 2021, l’opportunità di presentarsi allo US Open con le carte in regola per mettere a segno il prestigioso Grande Slam.

Spostandosi, invece, sui giovani, un osservato speciale è sicuramente Holger Rune, fresco della semifinale al torneo del Queen’s. Negli ultimi anni, inoltre, Wimbledon è stato anche terreno di risultati difficilmente pronosticabili, come la finale di Kyrgios dello scorso anno, e non sono da escludere, quindi, soprese o addirittura piccole imprese.

In ogni caso, tra ipotesi e pronostici, non resta che attendere che il torneo più suggestivo dell’anno prenda il via per scoprire se avverrà il tanto atteso passaggio di testimone o se Djokovic rimanderà ancora una volta la caduta del regno dei fab four.

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