Volandri e la strana coppia Sinner-Berrettini, “Sinergia ha compensato il gap tecnico”

Lo psicologo dello Sport Pietro Bussotti analizza l'inedito doppio Sinner-Berrettini che ha giocato un match dalle emozioni discordanti, tra il brivido e l'eccitazione, agguantando però le semifinali contro l'Australia

Redazione
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Una scelta azzardata e bizzarra, di certo una mossa imprevedibile quella di Filippo Volandri. Per il doppio contro l’Argentina, il Capitano ha deciso di schierare una nuova coppia Sinner-Berrettini, due singolaristi decisamente non abituati a condividere il campo che si sono rivelati la mossa vincente per portare l’Italia alle semifinali della Coppa Davis.

Per quanto si notasse inizialmente la mancanza di empatia tipica dei doppi, l’altoatesino e il romano hanno sfruttato ogni miglior colpo che in combinazione alla tecnica di altissimo livello hanno risolto il match contro Simone Gonzalez e Andrés Molteni con un 6-4, 7-5.

Questa volta Sinner e Berrettini hanno impugnato la motosega di Milei difendendosi senza troppe sbavature e sconfiggendo gli argentini. Dal secondo set si sono sentiti a casa propria facendo emergere una complicità che gli ha permesso di studiare le risposte. Infatti, suggerendosi da dietro un polsino bianco e due palline da tennis, hanno saputo tatticamente leggere ogni situazioni con astuzia, stuzzicando i biancocelesti ad ogni scambio.

Per due campioni come loro, famosi per la loro forza mentale, il fatto di essersi trovati fuori dal proprio habitat naturale ha permesso loro di stimolare adrenalina e concentrazione al massimo delle capacità senza snaturare le loro peculiarità. Hanno cercato di raggiungere un compromesso più tattico che pratico e nella serietà della determinazione si sono visti volti sereni e divertiti. Un Sinner mai visto ridere così tanto ogni volta che incrociava lo sguardo di Matteo.

Atteggiamenti che non sono passati inosservati e che hanno caratterizzato “una coppia affiatata e forte” tra “complicità non verbale, sguardi e sorrisi di due amici che si divertivano e riuscivano a condividere la strategia in campo”, è così che anche lo psicologo dello sport e coordinatore di Psicologia dello sport dell’Ordine degli psicologi dell’Umbria, Pietro Bussotti, descrive all’Adnkronos Salute il doppio vincente. “Non sempre queste coppie funzionano perché due singolaristi, con una forte leadership, messi insieme posso anche fallire“, continua Bussotti sottolineando e apprezzando la scelta del capitano che definisce “coraggiosa ma necessaria“.

Una scelta, infatti, ponderata quella di Volandri, Capitano del nostro Dream Team, ma che non è stata comunque facile. L’aver tenuto in panchina il doppio ufficiale Bolelli-Vavassori potrebbe però scalfire quell’unità della compagine azzurra che vuole vincere la terza Coppa Davis: “C’è il rischio – spiega Bussotti – perché fa parte delle dinamiche che sono sempre influenzate dai cambiamenti, positivi ma anche negativi“. Lo psicologo dello sport, rassicura comunque che, proprio per questo motivo esistono i team manager e il capitano e ad ogni modo si parla sempre di “professionisti che sono pronti anche ad accettare delle scelte che vengono spiegate e hanno un obiettivo, vincere“.

In ogni caso, si è trattata di una piacevole sorpresa che ha incantato l’intero Palacio Carpena. Anzi, secondo Bussotti, “l’elevata qualità messa in campo dalla coppia Sinner e Berrettini, la loro sinergia fisica e mentale, possono aver compensato anche un gap tecnico nella specialità del doppio, visto che di fronte avevano due specialisti, ora – conclude lo psicologo – vedremo se anche in finale il capitano Volandri sceglierà di schierare questo vero e proprio dream team“.

La nazionale azzurra avanza carica verso il match contro l’Australia nella semifinale di Coppa Davis 2024 nel pomeriggio di sabato 23 novembre e con febbricitante curiosità, si attendono i convocati italiani nella buona riuscita delle partite.

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