Ci risiamo, i tifosi di nuovo contro Lotito

Il tifoso lascia le solide realtà a chi di competenza, perché tutto quello che compete a lui è semplicemente sognare

Mirco Benedetti
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Non sono giorni semplici in casa Lazio. Alle partenze di tesserati del calibro di Milinkovic, ormai da un anno, a quelle recenti di Felipe Anderson, Luis Alberto ed un allenatore top, che ha preferito rinunciare al suo compenso per dare un segnale importante ma non troppo ascoltato, la Società ha risposto come da prassi consolidata nel tempo, puntando sull’ennesima scommessa alla guida tecnica, l’ex allenatore del Verona Marco Baroni, senza di fatto proporre alternative di pari spessore alla casella “gruppo squadra”.

Sembra passato un secolo, eppure è trascorsa appena una stagione da quel secondo posto targato Sarri, che sembrava lo sparti acque, il passaggio definitivo, tra una Società che sembrava vivere di occasioni a scapito di una programmazione tesa alla stabilizzazione nell’élite del calcio, quanto meno nazionale.

Non è certamente la prima volta che succede, ma gli appassionati e troppo spesso vituperati tifosi della Lazio, stanchi del solito e sistematico refrain degli ultimi venti anni, a parte qualche sporadica fiammata fine a se stessa, si riuniranno venerdì 14 giugno davanti alla Curva Nord dello Stadio Flaminio. L’obiettivo è far sentire la propria voce su quanto si sta nuovamente e regolarmente verificando in fase di campagna acquisti e programmazione della prossima stagione e soprattutto ancora una volta puntualmente ed inesorabilmente cercare di far capire, con scarsissime speranze, alla proprietà che è tutto vero. Il calcio è una cosa ed il pallone è un’altra!

Quelle persone che daranno vita alla contestazione non sono imprenditori, dirigenti sportivi, giornalisti del settore, addetti ai lavori ecc. ma sono quelli che, non certo dagli ultimi venti anni ma da una vita intera, seguono e pensano alla Lazio più e più volte al giorno per tutti i giorni. Sono quelli che amano quei colori, quelle maglie e la storia della Lazio in maniera così importante e folle da essere oggettivamente molto difficile da descrivere.

In questa Società calcistica “non si vendono sogni ma solide realtà” – come diceva Roberto Carlino in un vecchio spot televisivo – ma è proprio qui che viene a crearsi il corto circuito. L’enorme divario tra tifosi e proprietà non succederà mai.

L’attuale proprietario di questo antico e glorioso club che è la Lazio, il senatore Lotito, ha mai pensato che, magari, facendo un piccolo passo verso quel poco che chiede la gente laziale, forse gli abbonamenti alle varie piattaforme televisive e quelle 40.000 anime sempre presenti allo stadio, potrebbero diventare molte ma molte di più e, chissà, ricevere qualche appaluso anziché i sistematici fischi ogni volta che compare sul tabellone dell’Olimpico?  Il tifoso lascia le solide realtà a chi di competenza, perché tutto quello che compete a lui è semplicemente sognare. 

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