La prima a scendere in campo è Jasmine Paolini che, in 1 ora e 16 minuti, con un 6-3 6-2 stende la polacca Magda Linette e vola in semifinale, dove sfiderà la numero 1 Sabalenka.
Poco da dire, troppa la differenza tecnica tra le due e gara mai stata in discussione. Brava Paolini nell’annullare 7 degli 8 break point che aveva concesso all’avversaria. Prosegue così l’anno solare più che positivo per la toscana, che in carriera non era mai arrivata così avanti a Miami.
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Berrettini vola ai quarti
Alle 23 e 30 italiane è il turno dell’ottavo di finale maschile tra Matteo Berrettini e l’australiano Alex de Minaur. Il primo set vola e se lo aggiudica in 35 minuti Berrettini con il punteggio di 6-3, vincendo il break che lo ha portato subito sul 2-0.
Un doppio fallo sullo 0-30 consegna la possibilità a de Minaur di portarsi a casa il set per 6-4. Invece l’australiano spreca, 5-5. de Minaur continua a sbagliare tanti colpi gratuiti e regala il break a Berrettini, pronto a servire per il match.
Il romano sciupa tre match point e de Minaur, vincendo un game di 13 minuti, riesce a prolungare la partita. 6-6. Al tie break Berrettini recupera due minibreak e con un 9-7 si aggiudica il secondo set e un posto ai quarti di finale contro Taylor Fritz. Cambia finalmente il rapporto tra Miami e Berrettini; infortuni e brutte prestazioni, infatti, avevano sempre impedito a Matteo di superare i trentaduesimi di finale.
Musetti fermato dal solito Djokovic
Allo stesso orario di Berrettini si è disputato l’incontro che ha visto Lorenzo Musetti impegnato contro Djokovic. Anche qui la partita ha poca storia. Il serbo si impone per 6-2 6-2 e dimostra di essere, nonostante l’età e gli infortuni, uno dei più forti sempre e comunque. Anche lui accede, quindi, ai quarti di finale contro Korda e punta a conquistare il suo settimo Miami Open.
Novak tra il primo e il secondo set si porta a casa nove game consecutivi, indirizzando la partita. Sembrerebbe riduttivo dire che la partita Djokovic l’abbia vinta con la battuta, ma certamente il 75% dei punti conquistati al primo servizio è stato un fattore importante per superare Musetti.
Controlla la partita e lascia poco campo a Lorenzo, che dalla sua ha la colpa di commettere troppi errori non forzati su punti ben costruiti. Questo Djokovic è ancora troppo per Musetti. E lo testimoniano i risultati nell’ultimo anno solare: oltre ad Miami, il tennista toscano ha sfidato il serbo a Montecarlo, al Rolland Garros, a Wimbledon e le semifinali delle Olimpiadi, senza aver mai vinto.
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