Serviva la miglior versione del numero uno al mondo per non abbandonare gli US Open, e questo è ciò che si è goduto il pubblico dell’Arthur Ashe Stadium ieri notte. Un Jannik Sinner quasi impeccabile conquista la semifinale del torneo statunitense, mandando ko in 4 set un Daniil Medvedev sempre temibile. Un 6-2, 1-6, 6-1, 6-4 che premia un altoatesino più costante e ficcante, ed ora la finale dell’ultimo Slam stagionale è ad un passo.
Sinner-Medvedev: il match
Match anomalo per certi versi, che ha visto set poco combattuti e dominati da una parte e dall’altro. Ottimo l’inizio di Sinner, rispetto a tante altre partite cominciate col freno a mano, che strappa subito il break a Medvedev, ne aggiunge un secondo e chiude in scioltezza. Pessimo invece il secondo, che vede un totale dominio del russo, tanti errori di Jannik ed un secco 1-6 finale.
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Stesso punteggio ma a parti invertite nel terzo, con il numero uno che alza i giri del motore, non lasciando respiro all’avversario. L’equilibrio lo si vede solo all’inizio del quarto set: sul 3-3 Sinner annulla due palle break sanguinose, e nel gioco successivo piazza l’allungo decisivo, chiudendo poi sul 6-4. Vendicato il quarto di finale di Wimbledon, dove ebbe la meglio Medvedev, e strada spianata per la finale dello US Open.
Ora la sorpresa Draper
Vietato abbassare l’attenzione, ma ora Sinner è nettamente il favorito del torneo. Dall’altra parte il derby a stelle e strisce tra Fritz (12) e Tiafoe (20), mentre per Jannik c’è ora la semifinale con la sorpresa Jack Draper: il classe 2001 inglese è alla sua prima semifinale in uno Slam, e ci arriva non avendo mai perso un set in questo US Open. Anche con De Minaur, il numero 25 al mondo ha dominato (6-3, 7-5, 6-2), meritandosi tale occasione.
“Sarà una partita dura. Non ha ancora perso un set e sta giocando e servendo alla grande. Ci conosciamo abbastanza bene”, ha dichiarato l’altoatesino. Un solo precedente tra i due, vinto dal britannico nel 2021 sull’erba del Queen’s, ma da allora molte cose sono cambiate. Sinner è ora numero 1 al mondo e con un occasione ghiotta tra le mani, quella di alzare al cielo il secondo Slam della sua carriera dopo l’Australian Open.
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