A Pechino si scrive la storia del tennis italiano e l’artefice è Jannik Sinner, che è diventato numero 4 del mondo eguagliando Adriano Panatta. Il tennista altoatesino è stato protagonista di una grande prestazione nella semifinale con Carlos Alcaraz, nonostante i problemi fisici della vigilia e la forte partenza dello spagnolo. Ancora una volta è stato dimostrato come le caratteristiche del murciano si adattino perfettamente al gioco dell’azzurro, che ha incassato il primo set al tie-break.
Sinner ha aperto il secondo parziale strappando la battuta al suo avversario e nei suoi due precedenti turni di servizio ha dovuto annullare 5 palle break, trovandosi addirittura sotto 0-40 nel quarto gioco: il punteggio finale recita 7-6(4), 6-1. L’obiettivo, adesso, è quello di conquistare il titolo dell’ATP di Pechino, ma sarà necessario battere un avversario ostico come Daniil Medvedev, il quale ha sconfitto Alexander Zverev in semifinale.
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Sinner, la finale di Pechino per sfatare il tabu Medvedev
Bisogna tornare indietro di pochi mesi per trovare l’ultimo precedente tra Sinner e Medvedev, risalente alla finale di Miami vinta dal russo: anche in quel caso Jannik aveva superato Alcaraz in semifinale. Il bilancio è nettamente dalla parte del numero tre del mondo, che ha vinto tutti gli incontri con il giocatore altoatesino nel circuito principale, compresa la finale di Rotterdam di quest’anno.
Sinner arriva alla finale di Pechino con maggiore consapevolezza e con un’importante forma fisica ritrovata, ma dovrà trovare una soluzione alla posizione di Medvedev in campo, sempre molto lontano dalla riga di fondo. L’appuntamento è per domani 4 ottobre alle ore 13:30, con la speranza che il tennis italiano possa gioire dell’ennesimo successo del giovane talento di San Candido.
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