Roma-Lecce vista dalla curva sud: parola al tifoso

Al 71esimo Almquist gela la Roma, ma in curva sud crediamo nella vittoria e tifiamo Roma come non mai

Francesco Dorascenzi
4 Min di lettura

Al 71esimo Almquist gela la Roma, ma in curva sud crediamo nella vittoria e tifiamo Roma come non mai. Al minuto 90 Roma-Lecce è 0-1 e non restano che i minuti di recupero per continuare a sognare.

Disperazione e rammarico accompagnano il rotolare del pallone, ma alla sud non si molla mai e la magica va tifata, sempre.  La segreta speranza è che qualcuno dall’alto ci dia la giusta spinta almeno per pareggiarla.

Dybala non ci sta e tutto può accadere

Al 91’ Dybala, che è voluto restare in campo ad aiutare la squadra, apre per Zalewski che corre lunga la fascia e crossa un pallone che trova la testa di Azmoun: la zuccata è vincente e segnamo l’1-1. Esulti, cadi due file sotto, la curva esplode come se fosse il gol vittoria. Ti rimetti in piedi dopo che hai “raccatto” cappello e orecchini, continui a cantare dicendo ai tuoi amici “a’ vincemo”, seppur consapevoli che serve il miracolo.

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Roma-Lecce vista dalla curva sud: parola al tifoso 3

Allo scadere del minuto 93 Dybala, con rabbia e voglia, riconquista un pallone sulla trequarti, salta un giocatore e con un esterno sopraffino imbuca per Lukaku. Il respiro si ferma in quel tempo lunghissimo che vede Romelu prima proteggere il pallone con il suo fisico possente e poi colpirlo mandandolo in un punto dove Falcone non può arrivare.

La curva esplode prima che la palla baci la rete e allora tutto si ripete ma meglio: voli sette file sotto, prendi “pizze” e cazzotti da chi ti vuole bene veramente, perdi nuovamente cappello e orecchino, perdi gli “spicci” (con i quali ti saresti preso un’altra birra), perdi l’ultimo filo di voce che avevi, alzi gli occhi al cielo dopo esserti rialzato, pensi a quanto è bello essere lì in quel momento, pensi a quanto è bello essere come noi.

E poi arriva il minuto 96 e parte Grazie Roma

Allora si innalza il coro che più ci rappresenta “GIALLOROSSA CON LA LUPA SOPRA AL PETTO” batti le mani a ritmo e nonostante l’enfasi del momento hai la paura che all’ultima palla potrebbe essere stato tutto inutile. Al minuto 96 l’arbitro fischia e allora si ripete tutto da capo ed è bellissimo. Ti abbracci con gli stessi che 3 minuti prima per gioire ti hanno “menato”, e allora, li’, puo’ partire GRAZIE ROMA, il nostro inno alla gioia. Finito, partono i cori contro “quell’artri” che tra una settimana avremo d’innanzi.

Slavia Praga in arrivo e poi…

Pensi che prima c’è lo Slavia Praga, è una lunga e dura trasferta da affrontare, ma con la mente non fai altro che pensare a domenica, pensi a cosa può succedere, a quanto potrà finire e con tutta la forza che hai li insulti. Questo è il romanismo, non mollare mai fino al minuto 96 e oltre, crederci sempre anche se consapevoli che dalla nostra non ci sarà mai la fortuna.

Chi tifa Roma soffre e non è una novità, ma è proprio quello che in quel momento, con gente che non conosci ma che vedi da una vita, ti rende unito, protetto e amato come se fossero tuoi fratelli. Siamo figli di un romanismo immortale, figli di delusioni e gioie, figli di sfortune e giornate amare, ma nonostante ciò “NESSUNO FERMA IL NOSTRO AMORE”. Ci vediamo giovedì amore mio e poi domenica sarà battaglia e sarò sempre lì come tutte le domeniche💛❤️

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