Raikkonen è campione del mondo, il nono della storia su una Rossa
Il 21 ottobre del 2007 “Ice Man” e la F2007 centravano il doppio alloro, battendo il dream team McLaren Alonso- Hamilton. Il finlandese resta senza eredi in Ferrari sul trono piloti della F1.
Al tempo, la memorabile pausa fra il titolo mondiale centrato da Jody Scheckter nel 1979 e quello vinto da Schumacher nel 2000, sembrò allo sterminato tifo ferrarista ancor più duratura dei suoi 21 interminabili anni. Di fatto, il delta temporale che divide l’ultimo campione del mondo Ferrari dai giorni nostri ammonta già a 15 lunghi anni, avvicinandosi così pericolosamente a quel mancato interregno agonistico.
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I propositi dichiarati al tempo dal brand automobilistico più prestigioso e riconosciuto al mondo, dopo la straordinaria epopea di Schumacher durata sei stagioni ed impreziosita da undici titoli totali, erano quelli di non dover dilatare così tanto nel tempo altre vittorie iridate. La lunga astinenza contingente di titoli mondiali della Lady in Red, ha però purtroppo sconfessato quel perentorio diktat rimbalzato all’epoca da Maranello. Il 21 ottobre del 2022 ricorrono infatti i 15 anni dalla conquista dell’ultimo alloro piloti, acciuffato in extremis da Kimi Raikkonen dopo una stagione ricca di colpi di scena e segnata dalla lotta acerrima con l’epocale duo della McLaren, quello composto da Fernando Alonso e Lewis Hamilton.
La stagione 2007 della Formula 1 entra a pieno titolo tra le più rocambolesche di sempre, con un lieto fine dolcissimo per la Ferrari e i suoi tifosi. Si parte a Melbourne con tanti cambiamenti: sulla Ferrari debutta Kimi Raikkonen, preso dalla McLaren, cui viene affiancato il confermato Felipe Massa. Nel team inglese si accasa il campione del mondo Fernando Alonso che si ritrova in squadra un ambizioso Lewis Hamilton, che ha appena vinto il titolo in GP2.
Per Raikkonen il campionato inizia alla grande: il finlandese conquista infatti la vittoria all’esordio, impresa che era riuscita solo a Juan Manuel Fangio, Luigi Musso, Giancarlo Baghetti, Mario Andretti e Nigel Mansell.
Da quella gara, la stagione si sviluppò in un alternarsi di vittorie fra la Ferrari e la McLaren. In Malesia e a Monaco vince Alonso, in Bahrain e Spagna trionfa invece Massa. In Canada Hamilton vince, replicando il successo negli Stati Uniti e assumendo così il comando della classifica. Dopo la gara di Indianapolis, scoppia il caso che si prenderà la scena in tutta l’estate: la Ferrari scopri’ un tentativo di boicottaggio alla vigilia del Gp di Montecarlo, con della polvere bianca trovata vicino alla vettura di Raikkonen, polvere che avrebbe potuto far grippare il motore del finlandese. Si appurò inoltre di un furto di disegni ed informazioni tecniche che coinvolse proprio i rivali della McLaren. In campionato intanto, Kimi vince in Francia e Gran Bretagna ritornando a meno di 20 punti da Hamilton. In Europa è invece costretto al ritiro e a salire in passerella sono Alonso e Massa che duellano ruota a ruota. Alla fine lo spagnolo ha la meglio, ma con Hamilton soltanto nono agli scacchi, il mondiale si riapre. L’ultima gara europea si corre in Belgio e per la Ferrari arriva un’epocale doppietta. Hamilton guida la classifica con 97 punti, 2 più di Alonso e 13 più di Kimi. La Ferrari va al Fuji, in Giappone, col titolo di campione del mondo Costruttori già in cassa, grazie alla sentenza della FIA sul caso spionaggio che condanna la McLaren all’esclusione dalla classifica Costruttori e ad una multa di ben 105 milioni di dollari. Sul fronte piloti resta però tutto invariato: Hamilton vince nella terra dei Samurai e sembra ipotecare decisamente il titolo, visto il ritiro di Alonso ed il terzo posto di Raikkonen. A due gare dal termine della stagione, per IceMan i punti di distacco da Hamilton sono 17, su 20 ancora in palio. Un’impresa ai limiti dell’impossibile.
Sette giorni dopo il Circus sbarca in Cina: piove sulla splendida e nuovissima pista orientale, ma l’asfalto va asciugandosi. Tutti montano gomme intermedie che non vengono cambiate nemmeno quando cessano le piogge, per cercare di allungare lo stint e risparmiare un pit stop. Raikkonen si esalta: il finlandese infila una serie esaltante di giri veloci e si porta in scia ad Hamilton, che è al comando della gara e potrebbe anche gestire il vantaggio in campionato. Kimi supera l’inglese che inizia a spingere ancora di più, nel tentativo di tenere il passo della Ferrari. La sua gomma posteriore destra inizia a dare segni di cedimento e così il team lo richiama al box: il britannico si immette con troppa foga nella corsia box e finisce lungo nella sabbia, ritirandosi mestamente. Nel tripudio generale vince Raikkonen, che però paga ancora 7 punti di gap ad Alonso, il quale ne lamenta 4 di ritardo dal leader. Per la prima volta dal 1986 tre piloti si giocano il titolo all’ultimo Gp: Hamilton ha però il relativo vantaggio di poter gestire la situazione in base ai rivali, senza attaccare da subito a testa bassa. Al via Massa prende il comando su Raikkonen. Proprio Hamilton, nel tentativo di chiudere Alonso finisce largo, scivolando in decima posizione. Pochi giri dopo sulla sua McLaren si guasta il cambio per circa 30 secondi, con la monoposto inglese che guadagna metri solo d’inerzia. Viene così superato da tutto il gruppo prima di riuscire a ripartire ed a rimontare fino alla settima piazza, ma nel frattempo le Ferrari si sono scambiate le posizioni e l’incredibile è successo: Raikkonen è campione del mondo, il nono della storia su una Rossa.
I titoli piloti diventano così 15, tanti quanti quelli Costruttori, per una festa planetaria che sembrava dovesse essere la prima puntata di un’altra epopea in rosso del dopo Schumacher. Nulla al tempo lasciava pensare invece che la Ferrari avrebbe si vinto l’iride Costruttori nel successivo 2008, senza però riuscire più a salire sul superattico della F1.
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