Max Verstappen è l’uomo dei record e gara dopo gara continua a dimostrare il suo talento. Non contano i risultati già ottenuti, ma quelli che verranno, con il suo unico obiettivo che è quello di vincere e migliorarsi sempre. Una mentalità da campione, che non accetta altro all’infuori del raggiungimento e del superamento dei propri limiti e quelli di tutti gli altri. Vuole essere il migliore, punto e basta.
La sua ultima prova di forza l’ha messa in campo (anzi in pista) ieri, nella gara che ha portato la Formula 1 a fare tappa a Interlagos, a San Paolo, in Brasile. L’olandese partiva dalla 17esima posizione, ma è riuscito con una difficile e spettacolare rimonta a tagliare il traguardo in prima posizione. Contro ogni aspettativa, contro la pioggia e i rischi di incidenti per una pista allagata e contro le bandiere rosse e gialle, il 3 volte campione del mondo è riuscito a stupire tutto il circus, che ancora una volta, non può far altro che inchinarsi al suo talento.
Leggi Anche
L’impresa storica di Max Verstappen
Ad oggi la Red Bull non è più la squadra perfetta che aveva dimostrato di essere negli scorsi anni, quando le gare erano quasi sempre prevedibili, con il pupillo olandese che vinceva con un vantaggio di decine di secondi. La coppia Red Bull- Max Verstappen era il cruccio di ogni tifoso che non li tifava, che si ritrovava ogni domenica ad ascoltare l’inno olandese e austriaco.
Ora la situazione è completamente diversa: l’altro pilota Red Bull, Sergio Perez, che negli anni scorsi saliva spesso sul podio, oggi stenta ad arrivare a punti e lo stesso Verstappen fatica. Quest’anno ha vinto “solo” 8 delle 21 gare già disputate, quando aveva abituato i suoi tifosi a festeggiare ogni weekend: lo scorso anno vinse in quasi tutti i Gran Premi, con 19 vittorie su 22 gare disputate. Ma nonostante le difficoltà della scuderia, il 3 volte campione del mondo non accetta i limiti della sua vettura e ogni weekend di gara si spinge oltre l’immaginabile, riuscendo a portare sempre degli ottimi risultati e dimostrando così il suo talento.
La gara di ieri in Brasile è l’esempio perfetto dell’essenza dell’olandese. Il weekend non è stato dei più facili per i piloti di F1: il meteo avverso è stato protagonista assoluto, costringendo anche ad annullare le qualifiche del sabato e rimandarle alla domenica mattina. I piloti a stento riuscivano a tenere le vetture in pista e non sono stati pochi quelli che sono finiti fuori pista o a muro.
La Safety car è stata un altro protagonista del weekend brasiliano. In questo contesto già difficile, Max era in una posizione di difficoltà ulteriore: la crisi interna alla Red Bull e l’astinenza dalla vittoria da 10 gare, la tensione per il mondiale piloti combattuto con Norris, le polemiche per le azioni al limite delle ultime gare e la partenza in 17esima posizione.
Ma la capacità di resilienza dell’olandese lo ha portato a buttare giù tutti gli ostacoli, iniziando sin dallo spegnimento dei semafori: al via ha recuperato subito 6 posizioni, chiudendo il primo giro in decima posizione con il sorpasso anche sul rivale di sempre Lewis Hamilton. Durante la gara ha poi continuato ad attaccare le vetture davanti, mentre i suoi colleghi facevano fatica a completare sorpassi a causa soprattutto della scarsa visibilità e dalla pista bagnata per la pioggia. Ma sembrava che per Verstappen fosse invece un gioco da ragazzi. All’11esimo giro era già in 6 posizione.
Poi è arrivato un colpo di fortuna, aiutato anche dalla decisione del box Red Bull di non fermarsi a cambiare le gomme: al giro 32 la gara è stata interrotta per un incidente e Max si trovava in 2 posizione, dati i pitstop dei colleghi. Con la bandiera rossa le squadre possono sostituire le gomme, così l’olandese si è risparmiato i secondi persi per il pitstop, non perdendo posizioni e rimanendo in 2 posizione. Ripresa la gara, l’olandese è riuscito a sorpassare anche Ocon e a prendere la 1 posizione, mantenuta fino alla fine. La sua rimonta dalla 17esima alla 1 posizione è un’impresa storica: ci erano riusciti solo altri cinque piloti nella storia della F1.
Il percorso di crescita
Max è nato nel 1997 in Belgio, da una famiglia già immersa nel mondo del motorsport: il papà, l’olandese Jos Verstappen, è stato pilota di F1 dal 1995 al 2003 e la mamma, la belga Sophie Kumpen, è stata una pilota di kart. Il team principal della Red Bull, Christian Horner, che da giovane gareggiò contro Kumpen, ha dichiarato che Max “ha ereditato dal padre principalmente l’aggressività, mentre dalla madre ha preso la ‘testa’, perché era una pilota di grande intelligenza”. Questo mix tra aggressività e razionalità si è unito alla perfezione man mano che l’olandese ha fatto esperienza in pista.
Max è arrivato in F1 nel 2016 quando aveva da poco raggiunto la maggiore età e ha vinto la sua prima gara proprio in quell’anno, facendo segnare il primo dei numerosissimi record destinati a segnare la sua carriera: è il più giovane vincitore di una gara di F1, a soli 18 anni, 7 mesi e 15 giorni. Nel 2022 con 15 vittorie è diventato il pilota con più successi in una stagione e nel 2023 ha nuovamente migliorato il record, raggiungendone 19.
Nel 2021 è diventato campione del mondo di F1 per la prima volta, riconfermandosi nel 2022 e nel 2023. Anche quest’anno è vicino al titolo mondiale: attualmente ha un vantaggio di 62 punti su Lando Norris. E nonostante ci siano ancora 3 gare da disputare, le performance incostanti dell’inglese e le straordinarie abilità di Max suggeriscono che è vicino al suo quarto titolo mondiale.
Anche se i primi anni in F1 già veniva considerato un grandissimo talento, da un occhio esterno, non era facile apprezzarlo. Infatti era dominato dall’irascibilità e dalla forte aggressività, provocando spesso brutti incidenti per la voglia incontrollabile di sorpassare, anche in condizioni pericolose. Con gli anni è stato però capace di migliorarsi e gestire quella sua tendenza, guidandola con la giusta razionalità. Ad aiutarlo in questo è stata anche la lotta al mondiale del 2021 con il 7 volte campione del mondo Lewis Hamilton, anno in cui è stato coronato per la prima volta campione del mondo, battendo la leggenda inglese.
Nei successivi anni in cui ha dominato indisturbato la F1, l’olandese ha dimostrato di essere sempre più vicino alla perfezione, dallo stile di guida alla visione strategica, anche grazie al fatto che la potenza della vettura mista al suo talento, non lo hanno portato ad avere frequenti corpo a corpo in pista. Ad oggi, invece, nella condizione di crisi vissuta dalla sua scuderia, Max si deve nuovamente misurare con le sfide in pista, e sta regalando ai tifosi dei sorpassi spettacolari. Quella tendenza all’aggressività, che spesso sfocia anche nella prepotenza oltre le regole, può dare fastidio, ma racchiude il fulcro dell’essenza di Max che è la sua irrefrenabile voglia di superare i limiti.
© Riproduzione riservata