Là dove ti porta il cuore le emozioni e i sentimenti che accompagnano il popolo della SUD si ripetono puntuali da sempre, di generazione in generazione. L’ansia, la gioia, la paura, le lacrime e le risate si prendono per mano e ci accompagnano prima, dopo e durante la partita. Il rituale si è ripetuto anche nell’ultima gara contro il Milan.
In palio la posta era grossa: la qualificazione alla semifinale di Uefa League, dove ad aspettarci c’è il Leverkusen che guida con 16 punti di vantaggio sul Bayern Monaco la Bundesliga. Pioli pensava ad una passeggiata, pensava ad un Milan che ci avrebbe fatti a pezzi. Maddechè, i diavoli rossoneri del Milan hanno sperimentato l’inferno, hanno provato il dolore che si prova quando si stuzzica il gladiatore che abbiamo in panchina: Mister De Rossi, per noi della Curva Sud semplicemente Daniele Massimo Decimo Meridio.
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La lunga marcia verso l’Olimpico di quelli della Sud
Popolo della Curva Sud e giocatori ancora una volta uniti, ancora una volta a remare insieme verso la vittoria, ancora una volta legati da un unico respiro, da un cuore grande dall’unico battito, quello che ti fa volare per la quarta volta consecutiva in semifinale.
Come sempre l’appuntamento è a Piazza Mancini. E lì che si incontrano gli amici di sempre: Giorgio ha portato in una busta di plastica le birre, che Emilio ha aperto con le sue chiavi. Il nostro percorso verso l’Olimpico è accompagnato da una grandine che rende la marcia di avvicinamento molto romantica. Ma ad ogni passo la tensione sale e tra amici facciamo fatica anche a stemperare l’ansia.
Ma ci siamo e questo conta. S’innalza al cielo l’ennesimo capolavoro di un gruppo di ragazzi che dà anima e corpo per questa maglia e nel ricordo di ANTONIO la curva si colora con il suo nome. Un brivido solca la nostra schiena per una frase che recita: “orgoglio di una curva intera… il tuo volto è la nostra bandiera”.
Mancini e Dybala portano la Roma sul 2 a 0, poi l’espulsione di Celik
Passano solo dodici minuti e già il capo dei pretoriani Gianluca Mancini mette giù la palla con uno stop alla Totti e serve Pellegrini che calcia e colpisce il palo. Poi interminabili momenti accompagnano il ritorno della palla nel centro dell’area, dove Gianluca prende il tempo a tutti e la mette dentro la rete. Noi stavamo già esultando prima che la palla finisse nel sacco. Ci abbracciamo tutti come fosse la prima volta e le lacrime che accompagnano il gol sono quelle di gioia.
Lacrime che ricompaiono quando Paulo Dybala inventa una traiettoria tanto bella quanto impossibile da realizzare per gli altri calciatori in campo. Alla sua rete riviviamo il film già vissuto al gol di Mancini, solo che è 10 volte più bello perché quel magico sinistro del 2 a 0 tacita insieme i tifosi del Milan e le nostre ansie e paure.
Sotto di due reti il Milan rischia di prendere l’imbarcata, ma in suo favore si schiera l’arbitro Marcinak. Leao sta andando in ripartenza a metà campo e Zeki Celik commette un fallo che dovrebbe essere sanzionato con un cartellino giallo, almeno secondo il tipo di arbitraggio visto sino al minuto 31 del primo tempo. Cartellino rosso e Roma in dieci.
Il Milan di Pioli, però, capirà subito che con questa Roma non c’è trippa per gatti. Una Roma che domina con prepotente autorità e tranquillità la partita. Siamo rimasti in dieci, ma quei dieci si mettono a testuggine, si interlacciano, sono uniti, sono ordinati e creano un muro che non cadrebbe neanche sotto un bombardamento. Abbiamo anche la forza di attaccarli sui fianchi e al centro. Una barriera umana insuperabile e uno spirito di squadra encomiabile rendono il resto del primo tempo di gioco un godimento continuo e indescrivibile: li abbiamo surclassati e tanto basta per proiettarci in Paradiso.
La Roma vince e continua a rappresentare il calcio italiano in Europa
Finisce il primo tempo e alzo lo sguardo, incrocio quello di papà e con un pugnetto al cielo ci scambiamo la felicità del momento. La partita ricomincia ma a noi poco importa, abbiamo già la testa a Leverkusen. Per loro sarà la rivincita dello scorso anno, mentre per noi romantici sarà il ricordo delle emozioni, delle lacrime e dei sorrisi dello scorso anno. Comunque vada andremo sempre a testa alta, perché questi ragazzi ci hanno dimostrato che in mezzo al campo sono più forti di tutti e se la possono giocare con tutti. Ci hanno dimostrato che sono una famiglia e che lottano tutti insieme per questa maglia.
Il 2 e il 9 maggio prossimi potremo contare su ragazzi che usciranno dal campo con la maglietta zuppa di sudore e ci renderanno orgogliosi ancora più che loro. Con il Milan hanno messo a tacere tutti quei rossoneri presuntuosi, chiacchieroni, spocchiosi che se la sentivano calla, come si dice a Roma. Zittiti anche i gufi che speravano che la Roma cadesse e, invece no, a godere siamo noi che rappresentiamo il calcio italiano in Europa.
Come fieri legionari, sul campo di battaglia … combattete per la Lupa e onorate questa maglia!
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