Curva sud: di battaglia in battaglia, il tifo siamo noi

Dopo l’Inter si va di coppa: sempre in campo dalla curva, sempre presenti con i cori, sempre al fianco della ‘Magica’

Francesco Dorascenzi
7 Min di lettura

Roma-inter rappresentava la vera prima battaglia del “nuovo” mister sulla panchina della Roma. La prima di Daniele contro una squadra degna di nota, ma partiamo dall’inizio. Le ostilità iniziano alle 18 e noi alle 13:30 siamo già in viaggio verso lo stadio. Arrivo previsto
alle 14:30, il tempo di un kebab per una sosta interminabile. Facciamo in tempo a vedere un brevissimo spezzone della partita delle 15 e poi sotto il diluvio universale raggiungiamo il campo di guerra, dopo il solito pit stop a piazza Mancini per ricongiungerci con gli amici di sempre.

Come Giulio Cesare varchiamo il nostro Arco di Trionfo: il tornello tritacarne. Entriamo dentro la curva qualche minuto prima delle 16:30. Zuppi e devastati dalla pioggia che abbiamo
preso ci dirigiamo verso il bar per farci una birretta e passare un po’ di tempo in attesa del fischio d’inizio. Iniziamo a scaldare la voce per regalare un’altra prestazione da 10 in pagella e per spingere (soprattutto in queste partite) la squadra alla vittoria.

La curva sud in fermento

Inizia il riscaldamento, c’è tensione perché sai che vai ad affrontare la squadra più forte del campionato, ma allo stesso tempo per lo stesso motivo la testa è leggera perché in qualsiasi caso non hai nulla da perdere. Ancora sotto il diluvio la partita comincia e la Roma non rinuncia a giocare, anzi al primo minuto ha subito la prima palla gol con il destro a giro del Faraone che Sommer spedisce in angolo.

Sui gradoni della curva è subito fomento. Quest’ultimo viene eliminato al minuto 15 quando acerbi impatta di testa e porta avanti l’inter. La rete non è valida, nonostante il gol subito e la pioggia che non smette di scendere, noi come sempre ci siamo e alziamo ancor di più la voce per incitare e far reagire i nostri ragazzi. Minuto 28 punizione che Pellegrini pennella sulla testa di Mancini, che impatta e fa 1-1: esplode la sud.

Ti abbracci con gli amici di sempre e quelli che pur non conoscendo sono amici tuoi, ti rimetti in sesto e consapevole che potrebbe essere un solo attimo di gloria te lo vivi al massimo. Una Roma che continua a mettere sotto l’Inter e lottare su ogni pallone, una Roma per nulla rinunciataria che impone il suo gioco contro la capolista. Al minuto 44 Pellegrini recupera un pallone sulla nostra trequarti, lo scarica su Lukaku che fa la sponda ancora per Pellegrini; il capitano riparte in contropiede, si fa tutto il campo e al limite dell’area nerazzurra scarica su El Shaarawy che con un sinistro preciso bacia il palo e infila Sommer…2-1. Esplode la sud, come prima ma dieci volte di più ed è tutto bellissimo.

L’Inter in vantaggio

Finisce il primo tempo: siamo avanti e non ci sembra vero. Inizia la ripresa con la testa che viaggia nella speranza che questo primo tempo, il migliore della stagione, non sia solo un fuoco di paglia. Al minuto 49 però attacca l’inter sulla destra con darmian, che mette un cross basso dove arriva Thuram che beffa Rui Patricio e fa 2-2. Rammarico e tristezza perché il gol è arrivato troppo presto. Neanche il tempo di resettare e ricominciare a cantare che l’inter sull’altra fascia con l’altro esterno mette un altro cross, dove arriva Angelino che si fa autogol e porta in vantaggio l’inter 2-3.

Allora, presi dalla tristezza, alziamo la voce fino a finirla e ció nella speranza che la squadra reagisca ancora una volta. La Roma ricomincia a giocare e la Sud torna a dominare la scena dagli spalti. Inizia il botta e risposta “ FORZA ROMA….ROMA CAMPIONE” e lo stadio trema, la Roma insiste e guadagna due calci d’angolo che vengono entrambi neutralizzati da Sommer. Intorno al 65’ Pellegrini con una palla alla De Bruyne pesca Lukaku che a tu per tu con Sommerup si fa rubare il pallone e spreca l’occasione per fare 3-3. Da quel momento gestione Inter che al 94’, con la Roma sbilanciata in avanti, trova il colpo del ko con Bastoni. Infilato Rui sul primo palo: siamo 2 per noi e quattro per loro.

L’Inter vince, ma la Roma non ha mai mollato

La partita finisce così con un Inter superiore, ma con una Roma che ci rende orgogliosi della prestazione e della voglia che ha messo in campo, una squadra che non ha mai mollato e che ha dato tutto quanto poteva dare sul campo. A fine partita, sotto l’incessante diluvio, la squadra viene ad applaudire la curva e a prendere gli applausi dalla sua gente.

A fine partita siamo giá proiettati a giovedì, per vivere un’altra giornata delle nostre, un’altra vigilia di una partita contro di loro, gli stessi ai quali da 3 anni gli esultiamo in faccia.
Per noi è giá la viglia di un’altra notte europea, una notte dove non si pensa altro che alla partita. “Notte di sogni e false speranze, di illusioni e di preghiere, notti di sogni di coppe e di campioni”. In queste notti i romanisti li riconosci dagli occhi, gli stessi che erano lucidi nella sera di Tirana, dove proprio contro questi stessi avversari abbiamo scartato il regalo più bello degli ultimi 20 anni.

E allora facciamo quadrato intorno alla squadra, intorno a tutti i ragazzi che stanno per affrontare senza di noi una trasferta difficilissima. Facciamo scudo intorno al mister e sosteniamolo come lui ha sempre fatto con noi. Allora stringiamoci insieme più forte che mai e stiamo vicino a questa squadra per una ennesima vittoria alla faccia loro.

Daje rega’….FORZA ROMA
giovedì ci aspetta la battaglia vera.

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