Il rapporto tra Alvaro Morata e il Milan non è stato dei migliori e a confessarlo è proprio il giocatore. In occasione della conferenza stampa prima del match tra la sua Spagna e l’Olanda, valida per la fase finale della Nations League, l’ex calciatore rossonero è tornato a parlare della sua precedente esperienza e di alcuni retroscena.
Morata: “Avevo bisogno di sentirmi amato e considerato”
Alvaro Morata arrivò al Milan nel luglio dell’anno scorso, ma la sua avventura non produsse gli effetti sperati e a gennaio accettò l’offerta del Galatasaray. Il passaggio al club rossonero fu un errore, a detta del calciatore spagnolo, che ha affermato che non avrebbe mai dovuto lasciare l’Atletico Madrid, ma la scelta fu dettata dal fatto di non stare bene,
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A pesare sulla decisione la stima dell’ex tecnico del Milan, Paulo Fonseca, nei confronti di Morata che ha svelato che “mi chiamava tutti giorni, avevo bisogno di sentimi amato e considerato”. Tuttavia, il capitano della Spagna ha ammesso di essersi accorto solo in seguito che anche Diego Simeone, allenatore dell’Atletico, “mi voleva bene e mi considerava”.
La felicità ritrovata al Galatasaray
Nel corso del suo intervento, Morata ha svelato che il padre e il procuratore sono stati coloro che principalmente hanno cercato di fermarlo. “Non li ho ascoltati – ha aggiunto il 32enne spagnolo – ma quando passi per momenti difficili vedi tutto grigio”. Nessuna menzione, invece, per l’arrivo di Conceicao sulla panchina rossonera.
Adesso l’ex calciatore del Milan, con un passato anche alla Juventus e al Real Madrid, ha dichiarato di essere felice nella sua nuova esperienza nella squadra turca del Galatasaray. Lo spagnolo ha quindi esordito con il club di Istanbul il 3 febbraio nella sfida al Gaziantep, mentre tre giorni dopo ha realizzato il primo gol contro il Boluspor, sfida valida per la coppa nazionale. Al momento conta 6 presenze complessive condite da 3 gol e 1 assist.
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