“Chiedo il permesso per il decollo”, questo è il messaggio che tutti i tifosi della Roma, adesso, sperano di sentire. Perché Dan Friedkin è a Londra e, si sà, quando “papà Roma” si presenta e l’aereo è già in pista, può solo significare che l’affare, qualunque esso sia, si sta per concludere. Oggi la Capitale si è svegliata – ammesso che sia riuscita a chiudere occhio in questi ultimi due giorni – con l’arrivo del patron statunitense in terra inglese ed il presidente è quasi riuscito, clamorosamente, a far dimenticare al popolo giallorosso il motivo per cui fosse così importante la sua presenza a Londra. “Lukaku alla Roma…già, dimenticavo!”. Si, Lukaku alla Roma e l’affare è davvero quasi completato.
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Andando per gradi: sabato cade l’atomica – sportiva, si capisce – sulla Capitale, tanto incredibile quanto imponente e, si, “Il Chelsea apre alla Roma per il prestito di Lukaku”. E’ già fin troppo assurdo, ma quando poi Sky Sport diletta l’informazione quotidiana mostrando le immagini di Ryan Friedkin e Tiago Pinto salire sull’aereo in direzione Londra, il sogno sembra davvero potersi avverare. L’aereo più tracciato del Mondo, sorvola l’Europa e, senza neanche atterrare, già si parla di accordi e, addirittura, di clamorose firme su tutti i contratti necessari; miraggi che portano alla memoria quel sodalizio fantozziano, tanto famoso ai più: “Si diceva che l’Italia era in vantaggio per 21-0 e che aveva segnato anche Zoff di testa da calcio d’angolo” .Povero ragioniere, a ripensarci, costretto ed obbligato a guardare la Corazzata Kotiomkin durante Italia-Inghilterra. Stiamo calmi, sono ancora in viaggio, niente è ancora accaduto.
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Poi l’arrivo in Inghilterra e, subito, il primo incontro tra le due società. Subito, no più tardi; stasera, prima di Chelsea-Luton; no dopo la sfida di Premier League; qualcuno fantastica immaginando una bottiglia di Champagne rigorosamente stappata per festeggiare l’arrivo di Lukaku a Roma al terzo gol dei bleus messo a segno dal neo acquisto Jackson. Quanti miraggi quel sabato sera. Tutto rinviato a domenica ma, osservando alla realtà, il Chelsea avrebbe già dato l’ok per i 5 milioni di prestito oneroso offerti dalla Roma alla squadra proprietaria del cartellino di Lukaku.
Bene ci siamo, adesso tocca al giocatore; deve abbassarsi lo stipendio, 11 milioni sono troppi e la Roma può permettersene 7; forse 7 e mezzo, nella Capitale il gioco preferito la sera di Natale. Poi c’è il Chelsea che riceve l’assist giallorosso per tirare giù una strategica postilla : “Lukaku alla Roma, va bene, ma Big Rom deve convincersi a mantenere questi 7,5 milioni anche al ritorno a Londra il prossimo anno e fino al 2026”. La faccenda si complica e, dopo aver visto a Verona quanto la squadra di Josè Mourinho abbia bisogno di un forte numero 9, è forse meglio fermarsi. Ne riparliamo domenica, a mente lucida.
Domenica
Una domenica di speranze accoglie il sole di Roma, ancora troppo caldo nonostante la fine dell’estate stia già arrivando. Ma a Londra il clima è certamente più fresco e permette alle menti degli “intelligenti” di mantenere limpidezza; niente di meglio, con la speranza che Tiago concluda l’opera. L’ok del Chelsea è definitivo e ci si siede con l’entourage di Lukaku per trovare l’accordo anche con il giocatore. Un susseguirsi di finti annunci ed emozioni e quella “positiva cautela”, tanto richiesta da Tiago Pinto, inizia a diffondersi tra le vie della capitale italiana – si è sempre Roma – concedendo anche ai più scettici, i soliti diremmo noi, quella consapevolezza necessaria in attesa dell’annuncio tanto sperato. Lunedi si chiude, in fondo possiamo ancora aspettare.
Lunedi, Lukaku alla Roma, stavolta ci siamo: “Chiedo il permesso di decollare”
E adesso non si può più aspettare. Dopo tre giorni di trattative, la Roma aspetta il suo attaccante e in Italia stavolta è fin troppo certo. Talmente tanto che il dubbio di chi non vede l’ora di accogliere il nuovo centravanti della squadra non è legato all’esito della trattativa con gli inglesi, ma in quale aereoporto atterrerà il campione. Fiumicino o Ciampino? Certo è che l’aereo è privato e, dunque, non può che arrivare a Ciampino.
Ma, ci si domanda, Fiumicino beneficia di spazi ben più ampi, necessari per permettere lo sbarco tra gli oltre 10 mila tifosi previsti per abbracciare il belga. Ecco, mentre l’annuncio “tarda ad arrivare”, che eufemismo, Roma si prepara ad accogliere il nuovo totem giallorosso, il problema è solo quando: oggi, domani? “Chiedo il permesso per il decollo” Dan, non vediamo l’ora di sentirtelo dire.
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