Atalanta e Real Madrid danno spettacolo nel catino infernale del Gewiss Stadium, adornato a festa per celebrare i propri eroi, da Josip Ilicic a Gasperini, cui è stata dedicata la coreografia a riaccendere i freschi ricordi del trionfo in Europa League. Ancelotti torna con le tre bocche di fuoco offensive, quanto di fatto piega gli orobici nel risultato, non in termini di morale e prestazione.
Mbappé, Vinicius e Bellingham bucano tre volte Carnesecchi, i bergamaschi non fanno altrettanto. Nel confronto tra le stelle ed il gioco più brillante splendono maggiormente le prime, abbastanza da risultare incontenibili anche per la capolista del nostro campionato. Il 9 blanco regala il vantaggio al 10′, poi il secondo tempo accende ancor più animi e spettacolo.
4 reti nella ripresa, equamente spartite, fanno di Atalanta-Real Madrid una delle partite dal tasso tecnico e tattico più alti ammirate in stagione. De Ketelaere pareggia al 47′ su rigore, dubbio a dir poco, accendendo Vinicius e Bellingham, che, in tre minuti, danno saggio dell’estro madrileno. Lookman accorcia le distanze al 65′, sfiorando il pari nel finale, poi i totem della retroguardia blanca sigillano il risultato sul definitivo 2-3.
Atalanta e Inter agli antipodi: la filosofia cambia i KO
Nel catino terribile di Leverkusen le due principali scuole di pensiero del calcio odierno si contrappongono. Da una parte l’arrembante Bayer padrone di casa, in un complesso groviglio tattico d’ardua lettura per gli avversari; dall’altra l’Inter, volata in Germania secondo il più antico dei dogmi del calcio all’italiana, la difesa a oltranza.
Simone Inzaghi appare più dedito a tenere la porta blindata che a strappare i tre punti, il che avrebbe sancito un traguardo storico nella competizione. Xabi Alonso, di contro, si vota in toto all’attacco sfrenato. Il muro di un’Inter ritoccata nei titolari, con Taremi, Carlos Augusto, Zielinski, Frattesi e Darmian dal 1′, illude nel compimento dell’impresa di divenire la prima nella storia a non subire reti nelle prime 6 gare in Europa. Lo sfinimento tattico imposto sui tre centrali, tuttavia, li induce all’errore, che, alla prima sbavatura in 90′ di rasentata perfezione, porta al gol di Mukiele.
Il Bayer Leverkusen, con polmoni allenati quanto a vittorie all’ultimo respiro, sull’onda lunga della leggendaria stagione passata, piega l’Inter 1-0 in casa. Entrambe occupano la zona più nobile della classifica della Champions, quella che, se confermata tra 180′, garantirebbe l’accesso agli ottavi senza passaggio dai playoff. Inzaghi si fa male, ma non troppo: il KO concede due occasioni, alla portata sulla carta, per strappare il pass per il turno successivo.
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