Ciclismo, Mathieu van der Poel vince la Parigi-Roubaix 2025: decisiva la caduta di Pogacar

Il testa a testa è stato deciso da una caduta dello sloveno a meno di 40 chilometri dal traguardo. I due ora hanno in bacheca otto classiche a testa. Filippo Ganna, sfortunato, chiude con quasi 5 minuti di ritardo

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La 122esima edizione della Parigi-Roubaix si è conclusa con duello tra Mathieu van der Poel e Tadej Pogacar che è stato vinto dall’olandese, all’esordio nel nord della Francia. Si tratta della sua terza vittoria consecutiva in questa Classica Monumento, che ha gli permesso di rispettare il pronostico che lo vedeva come favorito. Il testa a testa è stato deciso da una caduta dello sloveno a meno di 40 chilometri dal traguardo. I due ora hanno in bacheca otto classiche a testa. Filippo Ganna, sfortunato, chiude con quasi 5 minuti di ritardo.

Le caratteristiche della Parigi-Roubaix

Sono stati 259,2 i chilometri che hanno separato la partenza nella città di Compiègne, a nord est di Parigi, e l’arrivo nello storico Velodromo di Roubaix. Il percorso di questa Classica è per lo più pianeggiante, ma la difficoltà si affronta nei tratti di pavé che compaiono dalla fine del 96esimo chilometro sulla strada che collega Troisvilles e Inchy. Wout Van Aert, uno dei favoriti prima della gara, è stato tra i ciclisti a cadere ancor prima di entrare nelle parti di pavé.

La superficie instabile e cosparsa di pietre ha invece giocato un brutto scherzo a Filippo Ganna: l’italiano è stato costretto a fermarsi momentaneamente per sostituire una ruota forata sul primo tratto di pavé incontrato, ma non è il solo. Intanto il gruppo di testa composto da 8 corridori a 146 chilometri dal traguardo ha mantenuto 1’55’ di vantaggio sul gruppo principale con Pogacar, van der Poel e van Aert ritornato bene dopo la caduta. Passano i chilometri e Ganna recupera progressivamente i secondi persi per la foratura e rientra in gara, sempre più vicino al gruppo degli 8 in testa dall’inizio della gara.

In questa Parigi-Roubaix ci sono stati 30 settori con pavimentazione in pietra della lunghezza complessiva di 55,3 chilometri, uno in più rispetto all’anno scorso. L’aggiunta di questo nuovo tratto è correlata alla modifica che riguarda l’ingresso alla Foresta di Arenberg. Prima di darsi battaglia in uno dei tratti leggendari, quest’anno i corridori hanno dovuto percorrere un nuovo tracciato della Parigi-Roubaix: una serie di curve per le vie del centro abitato hanno fatto in modo che i ciclisti fossero costretti a entrare poi nel settore di pavé con una velocità ridotta, rispetto al percorso solito.

Nella foresta salgono in cattedra Pogacar e van der Poel

Ed è proprio prima di entrare nella Foresta di Arenberg, il tratto più complicato della Parigi-Roubaix, che lo scarto tra i battistrada e i big all’inseguimento scende a soli 18″. Pogacar decide che è il momento di spingere. Ma van der Poel lo segue e non lo perde di vista. I due campioni si provocano con degli attacchi, il gruppo degli 8 ormai rimane dietro, ma anche big come Ganna e Van Aert sono costretti ad abbandonare la coppia in testa, entrambi provati dalla fatica dovuta al bisogno di rimettersi in corsa dopo lo stop.

Dopo la foresta si delinea un gruppo di testa con i soliti van der Poel e Pogacar, Jasper Philipsen, Mads Pedersen e Stefan Bissegger. Anche Pedersen fora per tenere testa agli attacchi dello sloveno. Si stacca anche Bissegger. Rimane solo il compagno di squadra di van der Poel a fare compagnia alla coppia di fenomeni, ma a 45 chilometri dal velodromo di Roubaix non riesce più a tenere testa e si stacca.

Testa a testa tra fenomeni e poi la caduta

Si profila un testa a testa epico tra Tadej Pogacar e Mathieu van der Poel. Quello che succede al 39esimo chilometro dal traguardo ha dell’incredibile: lo sloveno valuta male una curva, va lungo e la sua ruota anteriore si punta sul fango, cade e quando cerca di rialzarsi si blocca la catena della sua bici. L’olandese ne approfitta e si allontana di una ventina di secondi.

Pogacar ci prova nei chilometri successivi, ma van der Poel vola via, irraggiungibile. Nulla può fermare la sua pedalata, nemmeno il brutto gesto di un “tifoso” che decide di lanciargli una borraccia. Per qualche chilometro dopo la caduta, Tadej era riuscito a rosicchiare qualche secondo all’avversario, ma la ricorsa forsennata gli ha solo tolto energie e lo costringe a rallentare.

Mathieu van der Poel taglia per primo il traguardo della Parigi-Roubaix e conquista per la terza volta consecutiva la monumento del nord della Francia. Sempre più nella leggenda del ciclismo. Dietro Pogacar, terzo Pedersen.

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