Che i social siano un potente mezzo di comunicazione non lo scopriamo di certo oggi, così come Francesco Caggiano. Da diversi anni a questa parte, infatti, si sta assistendo al grande impatto che queste piattaforme stanno avendo nella vita di ogni persona. Non è un caso che ragazzi e ragazze qualunque decidano di mettersi in gioco per mostrare a tutti gli utenti le proprie passioni, qualità o semplicemente per raccontare esperienze e avventure passate. Come spesso capita, poi, alcuni volti divengono virali e si impongono come punti di riferimento in merito a un determinato settore. Sicuramente tra gli spazi più seguiti c’è quello della musica, dove molti giovani mettono in luce le proprie doti cantando pezzi inediti o facendo cover di classici della musica italiana e non solo.
Dunque, un nuovo modo per far arrivare la propria voce, la propria musica e la propria storia a un pubblico potenzialmente infinito. A parlare di ciò con noi, in ESCLUSIVA, è stato Francesco Caggiano, cantautore romano di 23 anni che si è imposto negli ultimi anni su TiTok, con più di 430mila follower, grazie alle sue spiccate capacità artistiche e musicali: “Io aprii TikTok non per mia spontanea volontà, ma perché con il discorso musicale iniziai a entrare in contatto con i primi manager e mi dissero che c’era TikTok che stava spopolando e che dovevo provare a caricare qualche video. Il primo che pubblicai fu una cover di Tiziano Ferro di ‘Ti scatterò una foto’ che poi rifeci un anno dopo e diventò virale. Però il primo video fece 50mila visualizzazioni, con un profilo creato da zero, e quindi da lì arrivai a 20mila follower. Da quel momento mi sono sempre dato uno step successivo in termini di obiettivi e adesso ne ho più di 430 mila. Diciamo che questo non me lo aspettavo sicuramente”.
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Nel caso di Francesco a fare la differenza è stata proprio l’unione tra una grande passione, come quella della musica, e un divertimento, una scommessa, come i social network. Ma nulla accade per caso. Perché il giovane cantautore romano ha sempre respirato il profumo delle melodie dei classici della musica italiana, come Mina e Ramazzotti, soprattutto grazie al riecheggiare della voce di sua madre. Da lì l’inizio del suo amore e della sua predisposizione per la musica della quale non fu l’unico ad accorgersi.
Questo il racconto di Francesco Caggiano: “In famiglia si è sempre ascoltata buona musica, in casa. Mamma infatti l’ho coinvolta in qualche video perché da quando ero piccolo mi cantava sempre nell’orecchio. Non è una cantante perché fa tutt’altro nella vita, ma ha sempre avuto questa passione e dentro casa canticchiava. Seguendo quell’input lì ho iniziato a cantare da quando ero piccolo. Già a due anni e mezzo giravo per Roma mano nella mano con papà e canticchiavo Mina ad esempio. Poi alle scuole medie c’era un’insegnante di musica che mi ha reputato predisposto al canto e disse ai miei genitori che mi dovevano iscrivere a scuola di canto perché avevo del potenziale. Dalla fine delle scuole medie quindi ho iniziato scuola di canto e ormai sono 8-9 anni che faccio canto e poi con la pandemia e ho iniziato a condividere questa passione sui social”.
Gli inediti di Francesco Caggiano
Se da una parte le cover fanno emergere la capacità comunicativa e interpretativa di un cantante, dall’altra a rappresentare il vero specchio dell’anima di un’artista sono gli inediti. Pezzi unici che raccontano la storia, un vissuto, uno stato emozionale della persona che li mette nero su bianco, mostrando al pubblico una piccola sfaccettatura di sé. Francesco Caggiano tra i suoi brani più importanti conta Labbra in mezzo ai denti e Disordine in cielo.
“Per motivi diversi sono affezionato a tutte le canzoni che ho fatto, ma ‘Labbra in mezzo ai denti’ è stata la prima canzone che ho affrontato seriamente, è uscita nel 2021. A questa sono legato particolarmente. ‘Disordine in cielo’ nasce da una relazione finita con una ragazza. Sono stati creati su Instagram e TikTok vari contenuti intorno a questa storia che hanno raccontato il testo di questa canzone, che hanno accompagnato l’uscita di questo brano”, ha spiegato il cantautore romano.
Ma non bisogna dimenticare l’ultimo grande inedito di Francesco uscito l’8 novembre 2024: Un cuore con le mani. Un brano che parla della nostalgia che si prova quando una persona che si ama, per un motivo o per un altro, non è più al nostro fianco. Un testo intenso e immersivo e come detto dal giovane cantautore: “L’emblema della nostalgia che tu hai per una persona che non c’è più si trova nella parte del testo che dice ‘E mandami una foto bella, e mandami una foto tua, se vuoi ritorna nei miei sogni a farmi un pò di compagnia’”.
Ha poi specificato il volto noto di TikTok: “Questa canzone parla della nostalgia che abbiamo quando una relazione di qualsiasi tipo, in questo caso si trattava di una ragazza, finisce. Riguarda una persona che non c’è più, che magari è andata via per studiare fuori o magari per una persona che non c’è più in generale”.
Dai sogni alle difficoltà
Credere nei propri sogni, coltivarli e accrescerli passo dopo passo. Solo questo conta. Chi lavora sodo vedrà i risultati di tutti gli sforzi fatti e al primo traguardo raggiunto non dovrà fermarsi, ma continuare a spingere e a sognare in grande. Perché è solo in questo modo che si possono superare i propri limiti e che si può ambire a qualcosa di più. Lo stesso vale per Francesco Caggiano che non solo vuole far arrivare la sua voce a più persone possibili, ma vuole trasformare la passione per la musica nel suo lavoro: “Il mio sogno? Catturare un pubblico più grande, far ascoltare la mia musica a quante più persone possibili perché i social sono utili per farsi conoscere, ma sono un trampolino iniziale perché poi non c’è limite alla propria crescita. Vorrei far diventare questa passione un lavoro effettivo”.
Ha poi continuato il giovane cantante: “Il feat dei miei sogni? Non avendo un cantante in particolare di riferimento sarebbe difficile. Sicuramente una femmina sarebbe più indicata, ma se devo pensare a un nome internazionale maschio ti direi Ed Sheeran. Ma nel panorama italiano è veramente difficile perché sono tanti gli artisti che stimo per motivi diversi”.
La necessità espressiva e la soddisfazione che si prova nella consapevolezza di aver toccato i cuori di migliaia di persone sono linfa vitale per un’artista. Ma nel percorso di chi fa musica non è tutto rosa e fiori. Le insidie sono sempre dietro l’angolo. “La più grande difficoltà nel mondo del canto? Quando qualcosa che fai non viene capito. Magari tu hai il supporto di tante persone, soprattutto sui social, poi ti affacci in un altro contesto e non vieni subito compreso come ti aspetteresti. In generale quando mi sono presentato ad alcune persone e in determinati contesti magari non sono stato capito come pensavo”, ha spiegato Francesco.
Una musica che cambia voce
Un aspetto interessante sul quale soffermarsi è la timbrica vocale dei cantanti odierni. Se da una parte ci sono coloro che fanno della voce il loro punto di forza come Mengoni, dall’altra c’è chi, invece, fa della musica più una questione di espressività, di messaggio da trasmettere. Una tendenza, quindi, che spesso eleva la penna e mette da parte le effettive capacità canore. E questo è ancor più evidente nella nuova generazione che, come spesso capita, fa uso di strumenti come l’autotune.
A parlarne è stato Francesco Caggiano: “Sono andato al concerto di Mengoni all’Olimpico ed è pazzesco. Lui è attuale nel panorama musicale ed è una di quelle voci che sono effettivamente voci che cantano. Adesso purtroppo più si va avanti e più questo concetto di grande voce rimane vincolato a Tiziano Ferro, Mengoni e quindi cantanti che sono ancora attuali, ma che non sono le nuove leve della musica italiana. C’è attenzione anche su un altro modo di fare musica, molto poco incentrato sulle emozioni che può dare una timbrica vocale e molta attenzione magari sul testo. Per carità è giusto, ma può esserci anche l’uno e l’altro”.
Certo è che poi bisogna anche andare ad analizzare quelli che sono i generi che si sono affermati negli ultimi anni. Tra questi c’è la trap che richiede l’utilizzo di tali strumenti, ma la sensazione è che autotune e via dicendo stiano andando a influenzare anche ambiti musicali che non richiedono ciò. Quindi possiamo parlare a tutti gli effetti di una musica che sta cambiando voce.
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