Alaska baby, Cesare Cremonini: “Io un anima dannata. Questo disco nasce dal dolore”

Con Alaska baby Cesare Cremonini ha cercato di superare i propri limiti e tracciare una nuova linea di confine. Il cantante parla della storia finita con la giornalista Giorgia Cardinaletti e dell'amicizia con Luca Carboni

Redazione
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Oggi uscirà il nuovo disco di Cesare Cremonini, Alaska baby, un progetto nato dopo un momento di crisi da cui ha fatto fatica a risollevarsi. Infatti, dopo l’ultimo tour, l’artista ne è “uscito svuotato” e non aveva più idee per produrre nuova musica. Così ha deciso di viaggiare e, dopo aver visitato varie parti del mondo, è arrivato in Alaska. Da qui è nata l’idea dei 12 nuovi brani. Non solo, prossimamente uscirà anche il docufilm prodotto da Disney+, sempre dal titolo Alaska baby.

Avevo bisogno di ripartire da capo. Dopo l’ultimo tour e il concerto a Imola, mi sentivo svuotato. Non nasceva nulla di nuovo, sindrome da pagina vuota. Avevo bisogno di fuggire da Bologna”, e sarà proprio Bologna il focus di questo disco. La città natale che gli ha dato tanto ma che spesso diventa un nido nel quale si isola dal resto del mondo.

A Bologna deve anche la conoscenza con Luca Carboni. Dopo che il cantante ha rivelato di avere un tumore in via di guarigione, Cremonini ha deciso di volerlo nel suo disco. Insieme raccontano la loro Bologna: “È la prima canzone che ho scritto, ma l’ho messa da parte, quasi che aspettassi qualcosa. Poi, un giorno, leggo l’intervista a Luca sul Corriere della Sera, quella in cui ha raccontato la malattia. A Bologna lo sapevamo tutti e le voci lasciavano presagire il peggio. Mi sento così felice della sua guarigione che, senza pensarci, lo chiamo. Lui viene da me in studio e canta San Luca, dedicata a una chiesa bolognese tanto cara a lui quanto a me, ci commuoviamo”.

Ragazze facili: perché Cesare Cremonini è così legato a questo brano

In un’intervista al Fatto Quotidiano, il cantante ha rivelato che il suo brano preferito dell’album è Ragazze facili. Questa canzone è dedicata a Giorgia Cardinaletti. I due sono stati un paio di anni insieme, poi, qualche settimana fa, è stata annunciata la rottura.

Il cantante bolognese ne parla con un velo di malinconia, racconta che, tra lei e la musica, ha dovuto compiere una scelta e si è reso conto che non è capace di amare una donna più delle canzoni. Sembra, quindi, che questa rottura lo abbia fatto soffrire, ma è stata inevitabile.

È un’opera nata pensando a Giorgia (Cardinaletti), che mi ha chiesto con candore di essere amata e mi ha spinto a trovare il coraggio di amare. Una delle cose che mi e ci fa più paura. Ragazze facili mi devasta. Non riesco a spiegarla e se la ascolto piango. Dentro c’è il trapasso, c’è la redenzione. C’è tutto” e nel raccontarlo si commuove.

Alaska baby: l’album di Cesare Cremonini nasce dal dolore

Cremonini ha rivelato di essere “un’anima dannata“, una di quelle che non riesce mai a godersi la felicità, ma prova costantemente dolore. Al tempo stesso, da questo dolore, nasce la sua creatività. Infatti, sostiene che Alaska baby sia nato in un momento molto difficile per lui, in cui la sua anima inquieta non trovava felicità e ispirazione.

La mia creatività nasce quasi sempre da una pozzanghera di dolore, e poi provo paura quando devo uscire verso l’infinito della felicità. Sono fragile come un’anima dannata e non credo di avere raggiunto veramente il successo. Non vivo mai il presente, mi sento costantemente proteso verso il futuro“, ha detto al Fatto Quotidiano.

Il cantante è tornato a parlare anche del momento di down che ha avuto dopo il successo con i Lunapop. Ci ha messo un po’ per risollevarsi e capire che direzione far prendere al proprio futuro. Anche in quel caso ciò che lo aiutò fu un viaggio, ma in Argentina.

Ecco, Alaska baby ricalca un po’ quel periodo di smarrimento, ma questa volta con una carriera ed una maturità alle spalle, maggiori. Cremonini in questo disco si racconta, si mette a nudo, parla della sua vita privata, ma soprattutto traccia una linea che divide presente e passato.

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