Il palco di Sanremo ha ospitato una delle immagini più accattivanti e particolari degli ultimi anni, con due uomini sul palco, diversi ma piuttosto simili che, con la loro passione per la musica e il canto, sono riusciti a riscrivere le pagine di un Festival che per cinque giorni ha convinto e deluso. Olly e Lucio Corsi, primo e secondo posto della 75esima edizione del Festival della musica italiana, non potrebbero apparire più diversi.
Da un lato un giovane con la passione per il rugby, e un fisico che la rispecchia, dall’altro un giovane cantautore che non ha paura di mostrare le sue debolezze e di salire sul palco più seguito d’Italia con la faccia dipinta di bianco e gli occhi truccati di nero. Il secondo posto del Festival è forse più interessante del primo, proprio per la capacità del suo occupante di non poter essere iscritto in nessuna categoria.
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Abiti particolari, scelti da se stesso e non da uno stylist, capelli e lunghi e lasciati liberi di non essere domati, una chitarra e spesso una fisarmonica tirata fuori da una tasca nascosta, che si trova su un corpo che sembra non avere forme, se non quelle del canto pulito che riesce ad emettere. Lucio Corsi sembra non avere aspettative, lo dimostra la frase che accompagna ogni suo post pubblicato nei cinque giorni di Sanremo: “Questo è il mio codice, ma votate chi volete perché la musica non è una gara“.
Un personaggio fuori dalle righe, che ha divertito ma anche fatto riflettere. Un’immagine di mascolinità diversa, a cui il popolo italiano non è abituato, ma che comunque ha conquistato con la sua capacità di dipingere il quotidiano di chi non segue le mode ma preferisce non etichettarsi, vivere secondo la propria reale volontà, libero da ogni influenza e spesso, per questo, escluso e non considerato.
In molti, da quando il direttore artistico Carlo Conti ha annunciato la sua presenza tra i 30 cantanti in gara, si sono chiesti chi fosse Lucio Corsi, da dove fosse apparso questo personaggio destinato a far discutere. Ora, a quasi una settimana dalla sua prima apparizione sul palco di Sanremo, è arrivato il momento di scoprire qualche curiosità sul cantautore che ha già conquistato i cuori di buona parte dell’Italia.
Cinque curiosità su Lucio Corsi
Innanzitutto, per comprendere un po’ meglio e per quanto possibile Lucio Corsi è necessario fare un paso indietro nel tempo per comprendere le sue origini. Il cantante di “Volevo essere un duro” è nato nel 1993 in Toscana, precisamente a Val di Campo di Vetulonia. Sua mamma è una pittrice, che potrebbe aver trasmesso al figlio la passione per l’arte e la sperimentazione, mentre suo padre è stato un’operatore Rai, oltre ad aver svolto numerosi lavori. Proprio il dettaglio di una delle carriere del padre risulta interessante, visto poi come Corsi è riuscito a farsi strada su uno dei palcoscenici più famosi d’Italia, ospitato proprio dalla tv pubblica.
Corsi scopre ben presto la passione per la musica. Dopo aver visto il film “The Blues Brothers” si rende conto delle sue capacità artistiche e inizia ad esibirsi nelle piazze e nei locali della sua città, conquistando il pubblico proprio grazie al suo aspetto e alle sue performance particolari.
Solo 3 anni più tardi, nel 2014, arriva la pubblicazione del suo primo EP. Si tratta di un singolo dal titolo “Vetulonia Dakar“, dalla cui fama ottiene la possibilità di aprire il concerto degli Stazio. L’anno successivo arriva poi il primo album, che si intitola “Altalena Boy“, che ha ottenuto recensioni più che positive dalla critica del settore.
Mentre cerca di farsi strada nel mondo della musica, tentando di non perdere la sua essenza e le sue particolarità, Lucio Corsi riesce anche a ottenere la possibilità di indossare alcuni degli abiti della campagna Cruise 2018 di Gucci, sfilando anche a Palazzo Pitti a Firenze. Un’occasione unica, che rinforza l’immagine del cantautore e sembra quasi indicargli la strada verso il successo.
A mano a mano, quindi, il cantautore inizia raggiungere i suoi obiettivi, tanto da essere scelto da Carlo Verdone per partecipare alla terza stagione di Vita da Carlo, avendo l’opportunità di vestire i suoi stessi panni. In questa serie, Verdone viene scelto per fare il direttore artistico di Sanremo e tra vari artisti sceglie proprio Lucio Corsi, il quale, in una seconda edizione del finale della serie, vince proprio il Festival.
Una sesta e particolare curiosità sul cantautore toscano riguarda la chitarra con cui è salito sul palco dell’Ariston. Si tratta di una Rock Oval creata da Antonio Vandrè Pioli, conosciuto con lo pseudonimo di Wandrè, realizzata tra il 1957 e il 1968, ovvero uno dei migliori periodi di questo liutaio. Corsi non è il proprietario della chitarra, che gli è stata data in prestito dai “Partigiani di Wandrè“, ovvero un collettivo di cultori della produzione di Pioli, che oltre a restaurare questi strumenti possiede un archivio piuttosto composito di strumenti musicali.
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