A 84 anni è morta la svizzera Jocelyn Wildenstein, diventata famosa negli Usa a causa dei tanti interventi a cui si era sottoposta e che le hanno permesso di essere conosciuta come la “donna gatto”. Dopo che divenne molto chiacchierata a causa del divorzio mediatico che fece da Alec Wildenstein, chiarì che si era sottoposta a tutti questi interventi chirurgici per “colpa” dell’ex marito.
Ad annunciare la morte il suo attuale compagno, Lloyd Klein, con cui aveva una relazione dal 2003. Questo ha riferito a People che “Jocelyn è morta il 31 dicembre, mentre faceva un pisolino“, ma la notizia è stata diffusa solamente oggi.
Chi era Jocelyn Wildenstein, la donna gatto
Nata a Losanna, in Svizzera, nel 1940, nel 1977 fuggì negli Usa con Alec Wildenstein e si sposarono. Dal matrimonio nacquero due figli. Lui era molto conosciuto soprattutto nel mondo dell’arte, essendo un mercante. Il matrimonio sin da subito creò scalpore, anche perché ad ogni uscita pubblica lei appariva diversa, trasformata, Da qui le venne dato l’appellativo di “donna gatto“.
Dopo il divorzio, Jocelyn spiegò che aveva dovuto sottoporsi a molti interventi chirurgici a causa del marito che “non voleva vecchie accanto a sé“. Dunque, la chirurgia plastica, per lei, era un modo per combattere l’avanzare degli anni ed evitare di essere lasciata da Wildenstein. Anche se, ha sempre chiarito che i “lineamenti da gatta” non c’entravano nulla con la chirurgia plastica.
Il tormentato divorzio tra Jocelyn Wildenstein e Alec
Dopo essersi trasferiti negli Usa, dopo due figli e 20 anni tormentati d’amore, nel 1997, finì il matrimonio tra Jocelyn e Alec. Ma la separazione fu molto complicata, un caso mediatico seguito con attenzione da molti tabloid. Lei spesso venne nominata la “sposa di Wildenstein” o anche “Catwoman“, con l’intento di ridicolizzare il suo aspetto.
L’ex marito è morto nel 2008, ma fino ad allora lui dovette pagare grandi somme di denaro alla “donna gatto“: 2,5 milioni di dollari più altri 100 milioni per risolvere il divorzio. Somme che la Wildenstein continuò ad usare anche per sottoporsi ad altri interventi, assomigliando sempre di più ad un felino.
