Si è conclusa la nona edizione dei Fabrique du Cinéma Awards. Il premio cinematografico della rivista del nuovo cinema italiano conferma le proprie intenzioni di promozione di un cinema nuovo e vicino all’esperienza di vita dei giovani. Giuseppe Fiorello, regista di Stranizza d’Amuri è parso emozionato mentre al suo film veniva riconosciuto il premio come Miglior Film d’Esordio Italiano.
Di cosa parla Stranizza d’Amuri?
Stranizza d’Amuri, ambientato all’inizio degli anni 80, racconta la storia di Gianni, un ragazzo gay di diciassette anni costretto a scontrarsi con i pregiudizi e il bullismo del proprio ambiente sociale. La svolta nella sua vita arriverà a causa dell’incontro casuale con un altro ragazzo di nome Nino, con cui nascerà una grande amicizia, e poi dei sentimenti più profondi che i due saranno costretti a nascondere al mondo.
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Il film di Fiorello è in realtà tratto liberamente dal famoso caso del delitto di Giarre, un vero fatto di cronaca avvenuto in Sicilia nel 1980, in cui due giovani ragazzi, Giorgio Agatino Giammona e Antonio Galatola, furono trovati morti mano nella mano, uccisi da colpi di arma da fuoco. Il delitto, rimasto irrisolto, passò alla storia come un simbolo dell’omofobia e dell’omertà che ancora oggi affliggono il nostro paese, oltre a un forte simbolo d’amore capace di colpire ed essere compreso da chiunque.
Forse proprio a causa della giovane età delle vittime, rispettivamente di 25 e 15 anni, divenne di grande importanza per il movimento di liberazione omosessuale italiano, portando dirittura alla fondazione della prima associazione italiana per la tutela dei diritti LGBT, Arcigay.
Tutti i vincitori del Fabrique du Cinéma Awards
- Miglior Film Italiano d’Esordio – Stranizza d’amuri di Giuseppe Fiorello
- Miglior Film d’Esordio Internazionale – The Dry Fable di Zhengchao Xu
- Miglior Film Innovativo Italiano – Una sterminata domenica di Alain Parroni
- Miglior Cortometraggio Italiano – My name is Aseman di Ali Asgari e Gianluca Mangiasciutti
- Miglior Cortometraggio Internazionale – Pina di Jeremy Depuydt e Giuseppe Accardo
- Miglior Attore Italiano – Andrea Arcangeli per Come pecore in mezzo ai lupi
- Miglior Attrice Italiana – Denise Tantucci per Io e mio fratello
- Miglior Documentario Internazionale – After the bridge di Davide Rizzo e Marzia Toscano
- Miglior Colonna Sonora Italiana – Denti da squalo di Michele Braga e Gabriele Mainetti
- Miglior Serie TV Italiana – The Good Mothers
- Miglior Soggetto di Serie TV – Hotel Valadier di Alessandro Montali
- Miglior Sceneggiatura di Cortometraggio – Come le alici di Valerio Maria Sessa
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