Il 18 giugno del 1943, a Bologna, nasceva una delle figure più iconiche del mondo dello spettacolo e della canzone italiana: Raffaella Carrà, nome d’arte di Raffaella Maria Roberta Pelloni. L’artista poliedrica, amata tanto Italia quanto nei paesi latini, si è spenta nel 2021 per un tumore ai polmoni e oggi avrebbe compiuto 80 anni.
Raffaella Carrà e la telecamera: un lungo sodalizio
La capacità di bucare lo schermo, Raffaella Carrà ce lo aveva nel sangue. L’artista, infatti, aveva cominciato la sua carriera nel mondo dello spettacolo all’età di soli otto anni. Nel 1952 la piccola Raffaella prende parte a un film di Mario Bonnard, Tormento del passato, dove recita la parte di una bambina di nome Graziella.
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Dopo aver preso parte ad altri tre film, nel 1960 si diploma al Centro Sperimentale di Cinematografia e nel frattempo viene scritturata dalla compagnia teatrale Carli-Pilotto. Poco dopo passa alla radio, dove realizza e conduce la rubrica Raffaella col microfono a tracolla. L’esordio in televisione avviene nel 1962, quando viene scelta come valletta di Lelio Luttazzi per il programma Il Paroliere, questo sconosciuto.
Raffaella Carrà e l’iconico Tuca Tuca: un successo popolare
Il successo televisivo arriva nel 1969 con lo spettacolo Io, Agata e tu, dove Raffaella Carrà si fa notare come showgirl “alternativa”, simbolo di una donna agile ed estremamente moderna. Nel 1970 è al fianco di Corrado in Canzonissima, dove fa parlare di sé mostrando l’ombelico scoperto nella sigla del programma Ma che musica maestro! Il brano raggiunge risultati stellari vendendo 200mila copie e gli indici di gradimento del programma la consacrano come la nuova stella dello spettacolo italiano. Per questo, la Rai rinnova la coppia Carrà-Corrado per Canzonissima 1971.
La nuova edizione conferma il successo della precedente, con tre singoli in testa alle classifiche: Chissà se va, Maga Maghella e l’iconico Tuca Tuca. La coreografia di quest’ultimo viene in un primo momento censurata dalla Rai perché giudicata “troppo oltraggiosa”, ma poi la Carrà ripropone il balletto in una successiva puntata del programma insieme ad Alberto Sordi. È da questo momento che il Tuca Tuca diviene un vero e proprio fenomeno popolare. Non il solo.
Le canzoni di Raffaella Carrà hanno fatto la storia del pop italiano e sono diventate dei tormentoni anche in molti paesi latini, Spagna in primis. Solo citandone alcune: “A fare l’amore comincia tu” (1976), “Fiesta” (1977), “Tanti Auguri” (1978), “Pedro” (1980) e, infine, “Ballo Ballo” (1981), da cui è stato anche tratto un musical.
Dal musical Bailo Bailo al maxi schermo a Times Square
L’artista verrà ricordata con un musical a lei dedicato che prende il titolo da una delle sue canzoni più conosciute: “Bailo Bailo” (versione spagnola di Ballo, Ballo). Il musical debutterà al Capital Theater di Madrid il 2 novembre e ha l’ambizione di diventare la versione latina di “Mamma mia”. Insomma, un’esplosione di gioia e felicità.
Anche New York ha voluto ricordare Raffaella Carrà, il cui volto è stato impresso sui maxi schermi pubblicitari di Times Square nei giorni precedenti il suo ottantesimo compleanno. L’iniziativa si deve al programma Equal di Spotify, che ha scelto proprio Raffaella Carrà come ambassador per l’uguaglianza nell’industria musicale. La carriera discografica dell’artista si è infatti contraddistinta, oltre che per il successo commerciale, per aver trattato anticipatamente varie tematiche di genere, tra cui l’amore omosessuale.
L’omaggio a Raffaella Carrà della Rai
La Rai ha scelto di dedicare quattro giornate di programmazione a quella che è stata una delle figure più amate della televisione. Oggi, alle 13:15, sono stati trasmessi alcuni spezzoni dello storico programma Canzonissima. Domani 19 giugno, alle 13, verrà trasmesso il primo show a colori di Raffaella Carrà: Ma che sera, dove l’artista è al fianco di Alighiero Noschese e della coppia Paolo Bonelli-Bice Valori. Martedì 20 giugno, alla stessa ora, sarà la volta di Milleluci, excursus che racconta la storia dello spettacolo che l’artista ha condotto in coppia – per la prima volta – con la cantante Mina. L’omaggio si chiude mercoledì 21 giugno, sempre alle 13, con Millemilioni, antologia dello spettacolo omonimo del 1981 che consacrò la Carrà come conduttrice dal respiro internazionale
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