La statuetta più prestigiosa potrebbe andare a Steven Spielberg con ‘The Fabelmans’, malgrado i pronostici non siano a favore
Sarà l’anno di ‘Everything Everywhere All At Once’, il viaggio psichedelico strambo e delirante dei Daniels, ovvero i registi Daniel Kwan e Daniel Scheinert? Il film, con un grande cast di attori di origini asiatiche – dalla bravissima Michelle Yeoh al ritrovato Ke Huy Quan, all’emergenteStephanie Hsu (tutti candidati all’Oscar) passando per l’inossidabile James Wong, il sorprendente Harry Shum jr, e in più con una eccezionale Jamie Lee Curtis (anche lei candidata all’Oscar), è il potenziale asso pigliatutto di questa edizione degli Oscar che si svolgerà nella notte italiana tra il 12 e il 13 marzo per la sua 95esima edizione, nella storica sede del Dolby Theatre di Los Angeles.
Per i Daniels è vittoria praticamente certa
Il film dei Daniels con 11 candidature mira a conquistare la statuetta per il miglior film – che, stando ai bookmaker, appare praticamente certa – e a diventare il primo vincitore dell’Oscar come miglior film a portare a casa un buon numero di premi dai tempi di ‘The Artist’, che nel 2012 ne vinse cinque (tra cui, appunto, miglior film).
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La sconfitta di EEAAO ai Golden Globes e ai Bafta
EEAAO (ormai il titolo è diventato un acronimo per tutti) ha vinto i premi dei sindacati più importanti, quelli che rappresentano gli indicatori fondamentali per un consenso ampio e diffuso all’interno di tutti i membri, anche se è stato battuto – da ‘The Fabelmans’ e da ‘Gli spiriti dell’isola’ – ai Golden Globes, quelli che un tempo erano gli indicatori principali dell’Oscar, e ai BAFTA, dove EEAAO ha vinto solo un premio, segno forse che il film non ha un ampio consenso nella componente internazionale dell’Academy.
Le novità: Kimmel e niente red carpet
In attesa della cerimonia, fra le novità annunciate, oltre al nome del presentatore che sostituisce Chris Rock, Jimmy Kimmel, c’è anche il colore della passerella su cui sfileranno i divi: niente red carpet, niente tappeto rosso, ma una moquette color champagne. Il nuovo colore mira a creare un look ‘day-to-night’ secondo i responsabili dell’Academy (ovvero una tonalità che consente ‘l’effetto notte’ alle riprese televisive, anche se girate con la luce solare). Non cambia invece la presenza delle statue degli Oscar a grandezza naturale che decoreranno la passerella per la cerimonia di domenica. Anche in questa edizione, come in quella dello scorso anno, non ci sarà alcun discorso del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. L’Academy, infatti, ha detto no al videomessaggio che, a quanto pare, lo staff dell’ex attore ha ‘offerto’ agli organizzatori della cerimonia dei premi Oscar.
L’incognita Spielberg
Per i bookmakerEEAAO dovrebbe essere il film dell’anno, ma nulla è scontato nella notte più sfavillante e importante del cinema dove la stella di Steven Spielberg con ‘The Fabelmans’ – malgrado non sia molto quotata – potrebbe splendere a sorpresa. In gara, senza molte chance reali di vincere l’Oscar per il miglior film, ci sono poi due sequel – ‘Top Gun: Maverick’ e ‘Avatar: la via dell’acqua’ – e un remake, ‘Niente di nuovo sul fronte occidentale’, film tedesco targato Netflix (nove candidature e il trionfo ai BAFTA inglesi), che forse è penalizzato dal fatto di essere il secondo remake di una pellicola che vinse l’Oscar come miglior film nel 1930 (‘All’ovest niente di nuovo’ di Lewis Milestone).
In gara per il miglior film ci sono poi il controverso vincitore del Festival di Cannes, ‘Triangle of Sadness’, i film lanciati dal Festival di Venezia – ‘Tár’ e ‘Gli spiriti dell’Isola’, cui si aggiunge quello prodotto e interpretato dalla vincitrice di tre premi Oscar, Frances McDormand: ‘Women Talking’.
Miglior attore: Brendan Fraser è in corsa
Per la regia sembra possa essere l’anno dei Daniels: i due registi hanno vinto i Dga (Directors Guild of America Awards) e si sono portati a casa anche altri importanti premi come i Critics Choice Awards e gli Independent Spirit Awards. L’unico a minacciare la loro vittoria è ancora Steven Spielberg, con il suo film molto personale che potrebbe far breccia nel cuore dell’Academy, sempre attenta a film autoreferenziali sul e di cinema. Per il premio per miglior attore, tra i due litiganti – i vincitori del Golden Globe Colin Farrell (‘Gli spiriti dell’isola’) e Austin Butler (‘Elvis’) – potrebbe spuntare un terzo nome a sorpresa: Brendan Fraser trasformato in maniera clamorosa dal trucco prostetico per interpretare l’obeso gigantesco di ‘The Whale’.
Miglior attrice: è scontro Yeoh-Blanchett
Per la miglior attrice, invece, la sfida si è ristretta alle due vincitrici del Golden Globe: Michelle Yeoh per ‘EEAAO’ e Cate Blanchett per ‘Tar’. L’interpretazione di Blanchett è stata riconosciuta a livello globale in maniera talmente ampia e così a lungo che sembra aver cementato l’Oscar nelle sue mani, tuttavia non si può escludere che Yeoh porti a casa la statuetta grazie a un colpo dell’ultimo minuto diventando la prima attrice asiatica a vincere questo premio.
Miglior attore/attrice non protagonista: i pronostici
Per gli attori non protagonisti sembra senza storia la sfida al maschile con Ke Huy Quan (‘Everything Everywhere All At Once’) nettamente favorito su tutti, anche se Brendan Gleeson di ‘L’isola degli spiriti’ è un candidato forte. Per la migliore attrice non protagonista, invece, si è passati dall’Oscar praticamente certo a Angela Bassett per ‘Black Panther: Wakanda Forever’, a una situazione di incertezza per l’ascesa di consensi (e premi) a Jamie Lee Curtis candidata insieme a Stephanie Hsu, per EEAAO.
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