A 30 anni dalla prima candidatura, Demi Moore è di nuovo in gara ai Golden Globes come miglior attrice protagonista, per la sua ultima interpretazione nel film The Substance. L’attrice si è confessata all’AdnKronos spiegando che, prima della chiamata per questo film, pensava che la sua carriera fosse giunta al termine. Questa sceneggiatura, secondo le sue parole, le ha fatto comprendere molte cose sulla sua vita e sulla sua professione da attrice.
“Prima di The Substance pensavo che la mia carriera fosse finita. Ora ho capito che forse è questa la mia strada: essere al servizio del cinema per dare qualcosa agli altri – ha rivelato Demi Moore-. Inoltre vincere il Golden Globe sarebbe importante per il messaggio che dà questo film e farebbe una grande differenza per tutte le donne“.
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Cosa ha significato per Demi Moore lavorare in The Substance
L’attrice americana ha rivelato, quindi, che interpretare il ruolo di Elisabeth, in The Substance, le ha dato molti insegnamenti: “The Substance per me è stato un dono. – confessa l’attrice – Non solo ho imparato ad accettarmi di più, ma ho anche guadagnato un senso di liberazione perché questo film mi ha portato in un luogo vulnerabile e crudo ed ho mostrato davvero tutta me stessa dal punto di vista fisico ed emotivo”. Demi Moore ha inoltre spiegato che con il film è riuscita anche a vincere la paura di essere giudicata, in quanto ci sono aspetti che non si vorrebbe mai che tutti vedano.
Dunque la Moore punta ora a vincere il Golden Globes, ritenendo che sia stato un ruolo adatto e che la vittoria le darebbe quella spinta necessaria per affrontare nel migliore dei modi la professione ma anche la sua emotività. Secondo l’attrice di 62 anni questo film, nonostante la trama splatter, riesce a mandare grandi messaggi soprattutto alle donne e proprio per questo, vincere un premio come ai Golden Globes significherebbe tanto.
Demi Moore: “A 20 anni sono arrivata al limite delle crudeltà verso me stessa”
Demi Moore nel corso dell’intervista rilasciata, ha anche confessato che quando aveva raggiunto l’apice del successo si è “autoinflitta delle crudeltà” non riuscendo a reggere tutto ciò che le stava accadendo: “Penso che non siano state più dure con me rispetto a come lo sono stata io. All’età di 20-30 anni sono arrivata al limite della crudeltà verso me stessa. Il confronto con gli altri porta alla disperazione perché pensi ‘non sono questo’ o ‘non sono quello’“, spiega l’attrice.
Una donna da sempre ossessionata con la bellezza, perché cresciuta con questa idea, mentre con The Substance, a 62 anni, ha capito che “non c’è nessuno meglio di noi stessi a renderci interessanti: siamo tutti uguali, ciò che conta sono le sfumature“.
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