A 78 anni è morto il regista statunitense David Lynch, aveva da poco comunicato di avere un enfisema polmonare.
E’ stato un autore di grandi capolavori che hanno cambiato la logica del cinema, portando sullo schermo novità mai viste prima d’ora. Ha esordito in questo mondo nel 1977 con il film Eraserhead. L’ultimo che ha realizzato, invece, è stato The Fabelmans, di Steven Spielberg dove ha recitato.
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David Lynch: la carriera
David Lynch è nato il 20 gennaio 1946 e ben presto è diventato un icona nel mondo del cinema: tra i più acclamati ed influenti del suo tempo. La sua carriera è iniziata nel 1977 con Eraserhead e poi è proseguita con tanti titoli diversi. Nei primi anni Novanta fu la principale mente creativa della serie I segreti di Twin Peaks. Nel 2017, 25 anni dopo dal successo della messa in onda dalla prima stagione, ne ha realizzata un’altra, un revival: Twin Peaks- Il ritorno.
Nel 1967 è iniziata anche la sua carriera di attore, con Sailing with Bushnell Keeler ed è poi proseguita con tanti altri titoli di successo, come anche The Fabelmans, dove ha fatto la sua ultima apparizione nel 2022. La sua innovazione stava nel fatto di giocare in maniera inedita con gli effetti scenografici e inquadrare il soggetto in una maniera nuova, permettendo al telespettatore di sentirsi immerso nella scena. Le sue tecniche sono state di ispirazione per tutti i registi che lo hanno seguito.
David Lynch: l’annuncio della scomparsa
A dare l’annuncio della morte del regista, avvenuta a 78 anni per enfisema polmonare, è stata la sua famiglia, con un messaggio molto dolce: “È con profondo rammarico che noi, la sua famiglia, annunciamo la scomparsa dell’uomo e dell’artista David Lynch. Apprezzeremmo un po’ di privacy in questo momento. C’è un grande buco nel mondo, ora che lui non è più con noi“.
Poi la famiglia ha voluto lasciare un messaggio che Lynch avrebbe gradito: “Ma come lui stesso avrebbe detto: ‘Tenete lo sguardo sulla ciambella, e non sul buco’. È una bella giornata, con un sole dorato e cieli azzurri senza fine”. Ci lascia così uno dei registi che ha fatto la storia del cinema americano.
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