Chiara Nasti contro il vaccino per la pertosse, i medici la redarguiscono

In delle stories Instagram Chiara Nasti ha spiegato di non aver fatto il vaccino per la pertosse, ma subito è arrivato il rimprovero degli esperti

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Chiara Nasti nelle sue stories Instagram ha rivelato di non aver fatto il vaccino contro la pertosse mentre era in gravidanza. Un messaggio sbagliato, secondo molti medici che, diffuso da un personaggio così influente, potrebbe portare ad una disinformazione.

La Nasti ha confessato di non aver accettato di sottoporsi al vaccino perché “i nostri parenti non hanno fatto nulla di tutto ciò“. Dunque, secondo l’influencer, se nel passato determinate cure preventive non venivano effettuate, anche oggi si potrebbe evitare.

Su ciò sono intervenuti molti pediatri spiegando che non è corretto ciò che dice la Nasti: “Il problema è che parlano di argomenti medici persone che non sanno di medicina“, ha detto a Adn Kronos Antonio D’Avino, presidente della Federazione italiana medici pediatri (Fimp).

Le parole di Chiara Nasti, il parere medico

Il medico D’Avino ricorda che “oggi purtroppo, ad un mese di vita, di pertosse si può morire” e ciò lo confermano i dati. “Se un lattante contrae la pertosse dalla mamma, perché la mamma non si è vaccinata in gravidanza, aveva un titolo anticorpale basso ed è stata contagiata da una persona con la malattia, quel piccolo, a parte essere ricoverato, può avere difficoltà respiratorie tali che lo possono anche condurre alla morte”, ha voluto spiegare il medico.

Ma Chiara Nasti giustifica la sua idea, dicendo: “Vedo gente che ormai si indigna per tutto. E quasi ti vuole convincere a fare ogni tipo di vaccino. I nostri parenti all’epoca non hanno fatto niente di ‘sta roba“.

Noi non possiamo più ascoltare persone parlare di medicina senza competenza medica“, ha detto D’Avino e poi ha specificato che “l’influencer deve fare l’influencer” e non dare “pareri medici sbagliati senza alcuna competenza“.

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