Sergio Castellitto si è dimesso dalla presidenza del Centro Sperimentale di Cinematografia. La decisione sarebbe giunta senza preavviso, anche se l’attore avrebbe dichiarato che le dimissioni “erano meditate da tempo“. Secondo quanto sostenuto dallo stesso Castellitto, queste sarebbero totalmente scollegate dalle accuse ricevute lo scorso settembre riguardanti il suo comportamento all’interno del Centro.
“Non sono gli attacchi ad avermi spinto a lasciare, mi hanno ferito ma mai impaurito” ha infatti sostenuto l’artista, dichiarandosi quindi estraneo alle polemiche. A seguito della conferma delle dimissioni, è tempestivamente arrivato il commento del ministro della Cultura Alessandro Giuli, che si è detto molto rammaricato per la decisione del regista, ma pronto ad accettarle, in quanto irrevocabili.
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Il rammarico del ministro, cosa ha detto
“Accolgo con rammarico le dimissioni di Sergio Castellitto dalla Presidenza della Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia, esprimendo gratitudine e stima al presidente uscente” ha infatti dichiarato il ministro della Cultura, sottolineando che “l’attività del CSC proseguirà in continuità col lavoro intrapreso dal Consiglio di amministrazione già presieduto da Sergio Castellitto”. Sergio Castellitto ricopriva uno dei ruoli più prestigiosi all’interno del Centro, nato nel 1935 e il cui obiettivo è quello di formare nuovi giovani talenti e valorizzare le risorse artistiche e culturali italiane.
La polemica su Castellitto
A settembre il regista, che era presidente del centro dal 2023, era stato coinvolto direttamente in una polemica, che lo avrebbe visto coinvolto in alcune irregolarità e responsabile del licenziamento di diciassette lavoratori. Castellitto aveva risposto a tali accuse attraverso una lettera aperta al Corriere della Sera, in cui aveva respinto ogni “illazione” su di sé. Inoltre avrebbe specificato di svolgere il proprio lavoro per il Centro a titolo gratuito, poiché invece si insinuava che ricevesse cospicui compensi per le sue prestazioni.
Nella lettera di dimissioni, rivolta agli studenti, ha specificato di voler “tornare a fare il mio vero mestiere, che ho trascurato per più di un anno”, per poi aggiungere: “Avrò certamente nostalgia, ma non rimpianti, perché insieme abbiamo realizzato cose di cui essere fieri“.
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