It ends with us, Blake Lively accusa Justin Baldoni di molestie sul lavoro

L'attrice ha portato in tribunale il suo collega, che, a sua volta, si è difeso pubblicamente

Redazione
3 Min di lettura

Ancora molestie nel mondo del cinema? Blake Lively ha fatto causa al suo collega Justin Baldoni per le accuse dei presunti tormenti durante le riprese del film It Ends With Us – Siamo noi a dire basta. La dinamica sta accendendo un duro scontro mediatico e non tra i due.

Secondo quanto riportato dal sito TMZ, Blake avrebbe denunciato Baldoni per dei comportamenti che avrebbero reso l’ambiente di lavoro ostile, al punto da richiedere una riunione straordinaria con il cast e la troupe.

Blake Lively contro Justin Baldoni per molestie

Non solo il supposto mobbing. Lively ha anche espresso il disagio riguardante il fatto che il suo collega Justin, supportato dal team di quest’ultimo, starebbe complottando per screditare l’immagine pubblica di lei, portando avanti una “campagna di manipolazione sociale“.

Incriminando Baldoni, la vedette ha sottolineato episodi che l’hanno portata a presentare richieste specifiche: evitare di aggiungere scene intime non previste dalla sceneggiatura, non farsi mostrare video o immagini di ragazze nude e non fare riferimento alla presunta dipendenza di Baldoni dalla pornografia.

Inoltre, la donna ha chiesto di non discutere di conquiste sessuali o menzionare genitali in sua presenza, non sollevare domande sul suo peso, e di non fare riferimento al padre defunto. Tutte le petizioni sono state accolte dai giudici.

La replica di Justin Baldoni non si è fatta attendere. Attraverso il suo avvocato Bryan Freedman, il regista ha definito le accuse “gravi e categoricamente false“. In un comunicato, il legale del cineasta statunitense ha dichiarato: “È vergognoso che la signora Lively e i suoi rappresentanti facciano affermazioni infondate contro il signor Baldoni, Wayfarer Studios e i suoi collaboratori, in un disperato tentativo di riabilitare la sua immagine pubblica“. Freedman ha inoltre sottolineato che le interviste e le attività stampa di Blake durante la promozione del lungometraggio sono state condotte pubblicamente e senza modifiche, lasciando al pubblico il compito di farsi una propria opinione.

La vicenda, ancora in evoluzione, mette in evidenza le tensioni complesse che possono sorgere dietro le quinte di una produzione cinematografica, dove, dall’esterno, tutto sembra dorato.

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