Sciopero lavoratori del legno, c’è anche l’Umbria: si progetta una nuova mobilitazione

Francesco Ragugini
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Dopo il successo del 21 aprile, i sindacati sono pronti alla mobilitazione nazionale il 6 maggio a Bologna

Lo sciopero dei lavoratori del legno che si è tenuto il 21 aprile ha avuto i risultati sperati, come comunicato dal sindacato Cgil. I lavoratori Umbri si sono diretti a Pesaro, ponendo sul tavolo temi come contrattazione, sicurezza, bilateralità e transizione ecologica, rigenerazione e riqualificazione.

Non secondarie sono la riforma fiscale e del sistema previdenziale, lotta all’evasione fiscale e diminuzione del cuneo fiscale “I giovani non sono il futuro ma il presente”, ha ribadito il segretario generale Cisl Umbria Angelo Manzotti, e per i temi quali l’uscita dal ciclo produttivo, la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro “li porteremo con noi in piazza il 6 maggio, a Bologna, alla mobilitazione nazionale”.

Se il 28 aprile è il giorno dedicato alla sicurezza sul lavoro, per la Filca Cisl “bisogna favorire l’applicazione delle nuove tecnologie anche attraverso l’incentivazione delle aziende virtuose. Chiediamo inoltre l’istituzionalizzazione degli Rlst e per questo stiamo facendo una ricognizione”.

Lo sciopero dei lavoratori del settore legno in Italia

In Italia sono rimasti chiusi cancelli, con parcheggi delle fabbriche vuoti, produzione interrotta nelle centinaia di aziende del settore legno-arredo che hanno aderito. Lo sciopero è stato indetto dai sindacati delle costruzioni Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil, contro “l’inaccettabile comportamento di Federlegno”, hanno spiegato in una nota le segreterie nazionali, “che sul tavolo della trattativa per il rinnovo del Contratto nazionale, scaduto a fine 2022, ha posto le sue condizioni, per noi irricevibili”. Infatti, non sarebbero in contrattazione il miglioramento su orario di lavoro, diritti e tutele, ci sarebbe il rifiuto di confermare il modello contrattuale sottoscritto nel 2016: se inapplicato comporterà per i dipendenti una perdita per il solo 2022 di circa 130 euro al mese.

Lo sciopero ha avuto vasta adesione: alla Natuzzi il 92% dei lavoratori hanno aderito, alla Ferretti Group vanno dal 75% al 95%, alla Poltrona Frau e alla Scavolini l’adesione è dell’80%, alla Licar International il 70%, alla 3B il 90%. Si sono tenute anche iniziative al FuoriSalone in occasione del Salone del mobile di Milano: le manifestazioni territoriali si sono tenute anche a Treviso, La Spezia, Forlì, Matera, Cagliari.

I segretari generali Feneal, Filca e Fillea, Panzarella, Pelle, e Genovesi hanno ribadito che se le richieste resteranno inascoltate, “non ci fermeremo e, come abbiamo già dimostrato in questo mese di mobilitazione e blocco degli straordinari e con lo sciopero, proseguiremo la nostra lotta per il lavoro, il salario, i diritti, la dignità delle lavoratrici e dei lavoratori”. 

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