Zuppi e la missione di Pace a Mosca, Tajani: “Iniziativa autorevole”

Il cardinale Zuppi è atterrato ieri a Mosca. L’obiettivo della visita, fa sapere la Santa Sede, è quello di “incoraggiare gesti di umanità”. Tajani: Iniziativa di Zuppi è autorevole"

Redazione
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Il Cardinale Matteo Maria Zuppi è arrivato ieri a Mosca per la seconda tappa della missione di pace del Vaticano. L’inviato speciale del Papa soggiornerà a Mosca sia oggi, mercoledì 28 giugno, che domani, giovedì 29 giugno. Lo scopo principale è sbollire gli animi dei paesi belligeranti.

Il braccio destro del pontefice si trova nella terra di Putin – fa sapere la Santa Sede – per incoraggiare gesti di umanità, che possano contribuire a inclinare alla pace, e ad evitare una tragica fine per tutti.

Tajani: “L’obiettivo è una pace giusta”

Seguiamo con grande attenzione tutte le iniziative di pace. Quella della Santa Sede e del cardinale Zuppi è particolarmente autorevole: prima si è impegnato a raggiungere Kiev ed ora Mosca” – spiega vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in un’intervista a Quotidiano Nazionale – “l’unica cosa che mi auguro è che alla fine del conflitto, che spero si possa risolvere nel migliore dei modi, vinca il buon senso. E’ fondamentale lasciare sempre aperte le porte della diplomazia. Tutte le iniziative di pace – sottolinea il ministro degli esteri – stanno andando nella giusta direzione. Il nostro obiettivo è sempre lo stesso: una pace giusta che veda l’Ucraina indipendente e libera dagli invasori. Io mi auguro che la Santa Sede e il suo inviato possano svolgere un ruolo positivo. Ma non solo, mi aspetto che lo esercitino anche paesi come la Cina, la Turchia e tutti coloro che stanno spingendo per la pace. Voglio ripetermi – conclude Tajani – l’unica cosa che importa è arrivare ad una pace giusta”.

Matteo Zuppi presidente CEI
Matteo Zuppi presidente CEI, sullo sfondo Papa Francesco

Le tappe di Zuppi come “inviato di guerra”

Per il cardinale Zuppi questa non è la prima visita in veste di inviato del Papa per mediare il conflitto. Era già stato, il 5 e 6 giugno, a Kiev dove aveva incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. La missione, come ha più volte spiegato il segretario di Stato Vaticano Pietro Parolin, non ha “come scopo immediato la mediazione” ma ha l’obiettivo in primis di “favorire un ambiente che possa portare a percorsi di pace”.

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