Volodymyr Zelensky sta cercando di scendere a patti con quanto avvenuto ieri alla Casa Bianca. Il durissimo scontro con Donald Trump non ha lasciato indifferente il leader ucraino, che oggi è volato a Londra per incontrare il primo ministro Keir Starmer, a poche ore dall’inizio del vertice con i leader Ue che si svolgerà domani. Intanto, Zelensky continua ad utilizzare X per mandare messaggi al suo omologo americano e per approfondire alcuni degli aspetti che ieri nello Studio Ovale non sarebbero stati approfonditi adeguatamente.
“Siamo pronti a firmare l’accordo sui minerali, e sarà il primo passo verso le garanzie di sicurezza“, ha scritto Zelensky, per poi aggiungere che questa intesa da sola non sarà sufficiente. “Abbiamo bisogno di più di questo“, ha infatti spiegato Zelensky, aggiungendo che un cessate il fuoco senza garanzie di sicurezza non è accettabile per Kiev. Dopo tre anni di conflitto, la popolazione ucraina vuole essere certa che gli Usa siano dalla sua parte.
Leggi Anche
Sulla questione si è poi inserito anche il segretario generale della Nato, Mark Rutte, che ha esortato Zelensky a “ripristinare i suoi rapporti con Trump e l’amministrazione americana“, in quanto il momento storico attuale chiede più unità e non più divisione, soprattutto nell’ottica di un raggiungimento della pace con la Russia. Rutte ha poi spiegato di non poter chiarire nello specifico gli argomenti trattati con Zelensky, per poi spezzare una lancia a favore di Trump: “Ho detto a Zelensky che bisogna rispettare ciò che gli Usa hanno fatto finora per l’Ucraina“.
L’intervista di Zelensky a Fox News
Dopo il durissimo scontro con Donald Trump all’interno dello Studio Ovale, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha lasciato la Casa Bianca ma non gli Stati Uniti. Anche se la conferenza stampa che avrebbe dovuto far seguito al vertice è stata annullata, l’emittente conservatrice Fox News ha deciso comunque di procedere con l’intervista programmata insieme al leader di Kiev.
Un ultimo tentativo di comprendere cosa sia effettivamente accaduto all’interno dello studio del presidente Usa e di capire quali possano essere i prossimi passi dei due leader. Zelensky ha scelto la via della moderazione, rispondendo con calma ad ogni quesito ed evitando attacchi diretti nei confronti dell’amministrazione americana. Il presidente ucraino, infatti, è arrivato anche a confessare che “senza l’aiuto degli Stati Uniti sarà difficile per Kiev respingere Mosca“.
Una consapevolezza che Zelensky non ha mai nascosto e che Donald Trump ha sin da subito cercato di sfruttare a suo favore, legando a sé il destino dell’Ucraina e chiedendo in maniera arrogante un risarcimento per quanto speso dagli Usa nel corso dei tre anni di guerra. Proprio queste costanti richieste avrebbero spinto il leader di Kiev a intavolare una negoziazione per ottenere le tanto desiderate garanzie di sicurezza per il dopo guerra.
Zelensky: “Prima garanzie e poi accordo di pace”
“Quando gli Stati Uniti ci daranno le garanzie sulla sicurezza, noi saremo pronti a sederci e faremo entrare la diplomazia“, ha spiegato il capo di Stato ucraino, sottolineando che quanto portato a Washington non è una pretesa ma una richiesta di aiuto per il popolo di una Nazione invasa.
Il presidente Usa non ha invece apprezzato l’idea di doversi sedere al tavolo con il leader di un Paese che è tenuto sotto scacco dalla Russia e, con la voce grossa, ha voluto mettere in chiaro che “voi non avete le carte giuste da giocare, le avrete solamente con noi al vostro fianco“, per poi aggiungere: “O firmate l’accordo o ci tiriamo fuori, e voi non finirete in una buona posizione“.
Le immagini del presidente e del vicepresidente Usa che fanno squadra per attaccare un Zelensky che fatica a difendersi resteranno nella storia, così come la consapevolezza che forse l’intera scena è stata organizzata appositamente dal governo Usa per portare il leader ucraino a cedere alle richieste di Trump. La stessa Fox News ha chiesto a Zelensky se anche lui ritenesse che l’attacco fosse in qualche modo preparato. “Non saprei“, ha risposto il leader ucraino, sottolineando però di essere convinto che il suo rapporto con Trump possa essere salvato.
Il presidente di Kiev è anche convinto però di volere che il titolare della Casa Bianca prende una posizione più netta e ovviamente favorevole all’Ucraina. “La guerra è iniziata con Putin che ci ha aggredito“, ha spiegato per poi riconoscere che l’aiuto statunitense si è rivelato fondamentale per la sua Nazione e che per questo è “molto grato agli Usa“. Una frase che dovrebbe far piacere a Vance e Trump, che hanno accusato Zelensky di non aver detto abbastanza volte grazie alla loro Nazione.
Sul fronte del cessate il fuoco, poi, il leader di Kiev ha spiegato che questo non può essere sufficiente per la sua Nazione, in quanto non garantirebbe uno status di sicurezza duraturo e non permetterebbe ai suoi cittadini di vivere in sicurezza. “Nessuno vuole la fine della guerra più di noi“, ha poi chiarito, evidenziando la necessità di un accordo più specifico, che contempli anche la garanzia della presenza statunitense sul territorio come deterrente. Una risposta all’ennesimo attacco portato avanti da Donald Trump, che ha sostenuto che Zelensky vorrebbe di fatto continuare il conflitto.
Avendo chiarito nuovamente questo particolare, Zelensky ha dichiarato di “non dovere alcuna scusa a Trump” e di non considerare le richieste di dimissioni che vengono dagli Usa perché “solo gli ucraini possono decidere se io debba fare un passo indietro o no“. Il riferimento è in parte alle parole di Trump che, anche ieri in un incontro con i giornalisti, ha sostenuto che alla guida di Kiev debba esserci una persona che “sia pronta a risolvere pacificamente il conflitto con la Russia“.
© Riproduzione riservata