Il puzzle delle vicepresidenze della Commissione Ue sembra più complesso del previsto da finire. I pezzi sarebbero tutti disponibili, eppure, gli eurodeputati continuerebbero a non accettare il quadro finale. La squadra scelta da Ursula Von der Leyen non convincerebbe i socialisti, i quali ritengono che la composizione data alla vicepresidenza non rispecchierebbe di fatto il voto espresso dai cittadini europei. Così, ora, il nome di Raffaele Fitto potrebbe essere in bilico.
Sembrerebbe che il candidato italiano abbia convinto la commissione Affari regionali al Parlamento europeo, ma che la sua nomina ufficiale sia stata bloccata proprio dal braccio di ferro tra le forze politiche, che non riuscirebbero a trovare un accordo sui nomi. Il problema è che insieme al nome di Fitto, sarebbero in bilico anche quelli degli altri cinque vicepresidenti designati e del commissario ungherese Oliver Varhelyi. La resa dei conti dovrà arrivare nei prossimi giorni, ma intanto i ricatti tra i partiti continuano a tenere la Commissione con il fiato sospeso.
Giorgia Meloni si è inserita nella questione, congratulandosi con Fitto per la performance portata avanti nel corso della sua audizione, sottolineando che questa sia stata apprezzata anche da parte della sinistra europea, e strigliando il Partito democratico, sostenendo di “trovare inconcepibile che alcuni esponenti del Pd chiedano adesso di “togliere al commissario italiano designato la vicepresidenza esecutiva della Commissione europea“, per poi rivolgersi direttamente alla segretaria Elly Schlein: “Questa è la sua posizione ufficiale? Possibile che preferisca mettere il proprio partito davanti all’interesse collettivo?“.
Fitto e il voto contrario di Verdi e Sinistra
Raffaele Fitto a seguito della sua audizione ha ottenuto il favore della destra e del centrodestra ma non ha convinto i gruppi di Verdi e Sinistra, di cui è parte anche il Movimento 5 Stelle. Questi hanno quindi votato contro il candidato italiano, andando contro le richieste del premier Meloni che avrebbe sottolineato le grandi opportunità che una vicepresidenza italiana potrebbe portare al nostro Paese. A seguito dei divieti del centrosinistra, i Popolari europei hanno deciso di rispondere mettendo in pericolo la nomina della spagnola Teresa Ribeira, del gruppo dei Socialisti e designata al ruolo di Supercommissario per questa legislazione.
Così, la commissione Ue rischia di rimanere bloccata in uno stallo, frutto dell’incapacità di trovare un accordo da parte dei partiti. La presidente Ursula Von der Leyen, consapevole dell’importanza delle decisione che verranno prese in questi giorni, ha deciso di non allontanarsi da Bruxelles, tanto da aver rifiutato di recarsi a Baku per la Cop29. Il rischio di imprevisti è troppo alto e la presidente della Commissione ha preferito non correre rischi. Nel pomeriggio di ieri, inoltre, Von der Leyen avrebbe incontrato singolarmente la leader dei Liberali, Valerie Hayer, e la presidente del gruppo dei Socialisti, Iratxe Garcia Perez.
Il commento del Pd sul congelamento di Fitto
Tornando alla questione tutta italiana legata al candidato Raffaele Fitto, il Partito democratico avrebbe tentato di spiegare il suo punto di vista sul commissario. L’eurodeputato Dario Nardella ha infatti sostenuto che “di base il giudizio del partito su Fitto in audizione è positivo“, ma ha anche spiegato che la presa di posizione del partito è legata “alla scelta politica di Von der Leyen di assegnargli la vicepresidenza” e che tale questione sarà affrontata quando i deputati saranno chiamati a votare il Collegio nel suo complesso, ovvero nel corso dell’ultima settimana di novembre.
Il Pd, quindi, chiede di porre la questione su due piani valutativi differenti, anche se la giustificazione non sembra convincere per nulla il governo italiano. Al momento, quindi, è necessario attendere che la maggioranza della Commissione di Ursula Von der Leyen riesca a trovare un accordo, affinché la rigida tabella di marcia della presidente venga rispettata.
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