Von der Leyen, Europa abbiamo un problema serve il marziano Draghi

Nel suo ultimo discorso al plenum del Parlamento europeo Ursula von der Leyen sottolinea la necessità di completare l'Unione europea e si affida per le sfide economiche al marziano Mario Draghi

Martina Onorati
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Nel suo ultimo discorso al plenum del Parlamento europeo Ursula von der Leyen sottolinea la necessità di completare l’Unione europea e si affida per le sfide economiche al marziano Mario Draghi. La Presidente della Commissione nella sua scelta avrà certo tenuto conto che Mario Draghi, in uno dei suoi ultimi discorsi da Presidente del Consiglio, sottolineò quanto fosse fondamentale il rapporto con Germania e Francia.

Mario Draghi non è un sovranista e sa difendere con garbo istituzionale gli interessi degli italiani, che è politicamente quello che va bene ad Ursula von der Leyen lanciata verso la sua riconferma a Presidente della Commissione dell’Unione europea. E in quello stesso discorso, Draghi tracciò anche la postura con la quale stare in Europa: individuare chi sono i partner, quali sono quelli che aiutano di più gli interessi italiani, e quali tra questi contano di più. Ne viene fuori un contesto che mette Germania e Francia al centro del quadro politico, e tanto basta.

Von der Leyen si affida a Draghi per la ricetta economica

La presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen ingaggia a sorpresa Mario Draghi, una tra le più grandi menti europee in materia di economia. Lo ha annunciato ieri durante il suo discorso sullo Stato dell’Unione, davanti al Parlamento europeo a Strasburgo riunito in seduta plenaria. A Mario Draghi è stato chiesto di elaborare un report che riproponga, indicando le priorità, prospettive e approccio sulla competitività industriale, per un’Europa che deve vedersela con complessi interventi pubblici sull’economia. In particolare si aspettano le osservazioni per sostenere con successo la transizione green messa sul tavolo da Usa e Cina.

La numero uno dell’Ue si è quindi affidata a Super Mario per l’elaborazione di una strategia che consenta all’Ue di “non perdere il vantaggio competitivo”. Dunque, l’ex premier dovrà indicare a Bruxelles nuove idee e possibili scenari per il futuro dell’Europa.

Alla chiamata dell’economista italiano contribuisce anche il suo recente articolo apparso sull’Economist, nel quale Draghi ha lanciato un forte segnale di emergenza sul futuro dell’Europa. Draghi scrive che l’Ue non può tornare alle regole del passato, in quanto rischierebbe di non avere alcun futuro.

Draghi accetta l’incarico e veste i panni del salvatore delle patrie

Draghi ha dunque accettato l’incarico e la Von der Leyen lo ha ufficializzato nel suo discorso di ieri a Strasburgo. Nella realtà dei fatti, Super Mario in prospettiva non avrà alcun incarico istituzionale, ruoli quello della Presidenza della Commissione e del Parlamento, già predestinati a Ursula von der Leyen e Mark Rutte. Al riguardo, scrive Verderami sul Corriere della Sera, che a Draghi sia stato semplicemente richiesto “un consulto per un paziente con gravi problemi”. Lasciando intendere che il ruolo che assumerà Draghi (eventualmente) è ancora tutto da vedere.

Ma Mario Draghi non è un Meloni, Conte, Renzi o Letta qualsiasi, tanto per citare gli altri ultimi quattro Presidenti del Consiglio. E se la Von der Leyen, si presume in accordo con i maggiorenti europei, ha dato carta bianca all’economista italiano, significa che un impegno di riconoscenza è già scritto. Dunque, come non pensare che a Mario Draghi non lo stia aspettando una poltrona prestigiosa?

Dopo le elezioni europee del giugno 2024 si libererà a novembre il posto da Segretario Generale della NATO. Ci sono tutte le condizioni perché a Stoltemberg succeda proprio Mario Draghi e con l’Europa pronta a sostenerne la nomina.

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