Von der Leyen accelera i tempi sulla Commissione ma restano i dubbi su Fitto

La Presidente della Commissione europea vorrebbe evitare vuoti di potere e quindi avere la nuova squadra pronta ad operare già dal primo novembre. Gli ostacoli sono molti, soprattutto perché il vicepresidente Fitto non convince l'ala del centrosinistra, che potrebbe quindi bocciare la sua elezione

Redazione
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La Commissione europea è pronta e Ursula Von der Leyen alza il tiro: la speranza della Presidente è che il nuovo collegio europeo sia pronto ad operare il primo novembre, ovvero il giorno successivo allo scadere della Commissione attuale. L’obiettivo, quindi è quello di evitare un vuoto di potere che possa coincidere, tra l’altro, con le attesissime elezioni negli Stati Uniti. Il percorso che l’Unione europea deve affrontare, però, non è semplice e lo hanno dimostrato anche i mesi precedenti, costellati di ostacoli e imprevisti che hanno fatto tremare l’Europarlamento.

Affinché il primo novembre i nuovi Commissari europei siano ufficialmente eletti, si prevede che le votazioni dell’Europarlamento inizino già dalle prime settimane di ottobre. Solo nel caso in cui, però, tutti i nominati dei 27 Paesi membri vengano approvati senza riserve, sarà possibile rispettare la deadline proposta da Ursula Von der Leyen. Insomma, non si deve perdere tempo, viste anche le urgenze che la nuova commissione dovrà affrontare. Le guerre alle porte dell’Ue non si fermano, la transizione ecologica rimane una delle priorità da affrontare e inoltre i settori della Difesa e della competitività hanno bisogno di riforme immediate.

Secondo fonti di Palazzo Berlaymont, però, il primo novembre non sembra una data effettivamente raggiungibile. Si ipotizza, infatti, che i colloqui dei commissari con l’Europarlamento possano nascondere qualche insidia, a causa delle nomine poco ortodosse di Von der Leyen. In questo secondo mandato, la presidente ha voluto creare una Commissione che fosse a sua immagine e somiglianza, senza nomi che possano metterla in difficoltà. Gli eurodeputati socialisti e dei Verdi potrebbero avere qualche remora nei confronti dei candidati conservatori, primo di tutti l’italiano Raffaele Fitto.

Le speranze su Raffaele Fitto

La nomina di Raffaele Fitto, esponente del gruppo dei Conservatori e Riformisti europei, rispecchia la volontà di Ursula Von der Leyen di tenere l’Italia in una posizione favorevole all’interno della comunità europea. L’ex ministro degli Affari europei è infatti uno dei sei vicepresidenti designati dalla presidente della Commissione ed a lui è stata affidata la delega alla Coesione e alla Riforme. Un ruolo di spicco per un politico che non è parte dei Popolari e soprattutto che proviene dai realtà come quella di Ecr.

Von der Leyen ha dato inizio, quindi, ad una nuova strategia che prevede un rapporto ben più consolidato con Giorgia Meloni e soprattutto con l’Italia. La sua scelta però ha fatto storcere più di qualche naso. I partiti europei di sinistra, infatti, ritengono che la nomina di Fitto non rispecchi affatto il voto dei cittadini europei. In Commissione, però, è possibile avere maggioranze variabili e la nomina di Fitto rientra quindi proprio in questa cornice. Von der Leyen, inoltre, ritiene che il partito conservatore italiano sia piuttosto vicino alle idee dei Popolari, tanto che in passato è stato possibile aprire un dialogo con esso.

Raffaele Fitto, vicepresidente commissione Ue
Raffaele Fitto, vicepresidente commissione Ue

L’ultimo esempio è giunto proprio nelle scorse ore, quando il Ppe, Ecr e i Patrioti hanno votato tutti a favore del riconoscimento di González Urrutia come presidente legittimo del Venezuela. La speranza di Von der Leyen, quindi, è che questo asse possa ricomporsi nel corso dell’esame dei commissari designati, così da rispondere col giusto peso al fronte unito rappresentato dai Socialisti, dai Liberali e dai Verdi. Nel caso in cui questo piano fallisse, e quindi anche solo uno dei commissari non venisse accettato, allora la Commissione potrebbe essere pronta solo il primo dicembre, dopo un’intero mese di vuoto politico.

Le reazioni del centrosinistra a Fitto

I partiti europei di centrosinistra hanno iniziato a fremere in previsione delle votazioni delle prossime settimane. Il risultato per il momento è incerto, anche se alcuni esponenti di questa ala politica hanno deciso già di esprimersi. L’eurodeputato del Pd, Brando Benifei, ha confessato al Manifesto che, se la squadra indicata da Von der Leyen dovesse rimanere questa, allora per i Socialisti sarà quasi del tutto impossibile votarla, perché “è sensibilmente diversa dal programma che aveva presentato“.

Allo stesso modo, Iratxe Garcia Perez, presidente del gruppo di S&D ha sostenuto che la scelta di Fitto non sia “positiva” e che ora questo dovrà “dire se condivide le linee guida negoziate dalle forze pro-Ue o se invece sostiene la linea di Ecr” e “dovrà chiarire la sua posizione e i suoi impegni“. La situazione, quindi, si presenta come piuttosto complessa anche se Von der Leyen potrebbe trovare una soluzione grazie ad accordi con i singoli gruppi europei. Si ipotizza, infatti, che alla candidata socialista Roxana Minzatu, presentata dalla Romania, possa essere assegnata la delega al Lavoro, così da controbilanciare la presenza del centrosinistra all’interno della Commissione Ue.

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