Von der Leyen, 100 giorni di mandato: “Per il riarmo non escludo uso del debito europeo”

Ora è troppo presto per decidere e di conseguenza non si può escludere nessuna strada, compresa quello del debito comune. Lo ha confermato la presidente della Commissione Ue nella conferenza stampa per i 100 giorni di mandato. Immigrazione, sicurezza, transizione ecosostenibile e nuove alleanze, sono queste le priorità che l'Ue continuerà a perseguire nei prossimi mesi

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Il prossimo undici marzo la commissione europea guidata da Ursula Von der Leyen compirà 100 giorni. Poco più di tre mesi dall’inizio di un mandato che si annunciava già di per sé complesso, in considerazione dei due conflitti in corso e delle difficoltà economiche e industriali che affliggono l’Unione, e che si è trovato a dover gestire una situazione ancora più variegata e imprevedibile.

Cento giorni dal primo dicembre che sembrano una vita fa”, ha ricordato infatti la presidente in occasione della conferenza stampa indetta per la ricorrenza, sottolineando come in un quarto di anno “il mondo sia cambiato alla velocità della luce“. Nuove alleanze e il crollo di vecchie certezze hanno lanciato la comunità europea verso un futuro incerto, sempre meno chiaro e soprattutto sicuro. “Ciò che è cambiato in questi 100 giorni è il nuovo senso di urgenza, perché qualcosa di fondamentale ha spostato i nostri valori europei, la democrazia, la libertà, lo  stato di diritto sono minacciati“, ha spiegato Von der Leyen, evidenziando come la risposta del Vecchio Continente debba quindi essere “audace e determinata“.

Un compito a cui la commissione europea non si è sottratta, come rivendicato dalla leader tedesca, che ha ricorda come “nonostante questi tempi turbolenti, la commissione sia partita a razzo“, cercando di agire con velocità e accuratezza per rispondere ai problemi affrontati dai 27 Stati membri, sempre rispetto i tre pilastri dell’Unione: prosperità, sicurezza e democrazia.

Von der Leyen: “Sul debito comune nulla è escluso”

Von der Leyen ha quindi ricordato i passi in avanti compiuti in questi primi mesi del suo secondo mandato, con particolare attenzione alla nomina del primo commissario per la Difesa, per far fronte alla nuova era di dura competizione geostrategica. “Dal primo giorno, ci siamo impegnati a costruire nuove partnership e a rafforzare quelle vecchie con paesi e regioni, grandi e piccole“, ha poi rivendicato la presidente, prima di annunciare quali sono le priorità che nel prossimo futuro saranno perseguite dalla commissione.

Dal tema della migrazione, passando per i target economici fino alla novità del riarmo europeo, la commissione sembra avere le idee chiare su quale sarà il futuro della comunità europea. Innanzitutto, la leader europea ha sottolineato la volontà di ridurre il più possibile la burocrazia presente all’interno dell’Unione, anche attraverso la creazione dell’Unione europea del risparmio e degli investimenti, ovvero tramite un mercato dei capitali che sia efficace e riesca a trasformare i risparmi nei tanto necessari investimenti.

In secondo luogo, l’Unione non esclude la convocazione di un primo Collegio di sicurezza, necessario a garantire che gli Stati membri ricevano aggiornamenti regolari sugli sviluppi della sicurezza, sia interna che esterna, e sulla sicurezza energetica. “Solo se abbiamo una comprensione molto chiara e approfondita delle minacce, possiamo contribuire efficacemente alla sicurezza collettiva“, ha infatti spiegato Von der Leyen.

Proprio in questo senso, la presidente ha dichiarato di non poter escludere la possibilità di dover utilizzare l’utilizzo del debito comune per finanziare il riarmo dell’Unione europea, in quanto è necessario “essere aperti a tutto ciò che è necessario“. Trattando poi del nome scelto per il piano di difesa, Von der Leyen non ha voluto cedere alla critiche chiarendo che “ReArm Europe” racchiude perfettamente ciò che si sta cercando di fare.

Ursula Von der Leyen in visita a Kiev
Ursula Von der Leyen, presidente della Commissione Ue

Per quanto riguarda, poi, la questione migranti, la presidente della commissione Ue ha annunciato che il prossimo martedì sarà adottata una proposta legale sui rimpatri, per proporre norme comuni per i rimpatri e il riconoscimento reciproco delle decisioni di rimpatrio da parte degli Stati membri. “Vogliamo mettere in atto un sistema veramente europeo per i rimpatri proponendo un regolamento con norme semplici e chiare  che impediscano la fuga e facilitino il rimpatrio“, ha chiarito la leader europea.

Sul delicatissimo tema della neutralità energetica, poi, Von der Leyen ha ribadito gli obiettivi del 2050 e del 2030, ricordando la nuova flessibilità e pragmatismo che l’Ue vuole adottare. “Nessuno lo ha mai fatto prima, quindi devi essere disposto e in grado di adattarti in ogni momento senza abbandonare l’obiettivo  che abbiamo concordato insieme“.

Non sono mancati poi i riferimenti alla situazione statunitense, con una riassetto degli equilibri e la consapevolezza che le alleanze del passato potrebbero non esistere più Anche in questo senso, quindi, la presidente ha ribadito la necessità di investire di più in spese militari, superando di gran lunga il 2% deciso nel 2014, nella consapevolezza dei pericoli che in futuro potrebbero investire la comunità europea.

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