“Abbiamo deciso di nominare il prefetto Vittorio Rizzi a capo del Dis“, ha annunciato il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel corso della conferenza di inizio anno, specificando che la nomina a direttore generale del Dipartimento per le informazioni per la sicurezza sarà confermata oggi nel corso del Consiglio dei ministri, previsto per oggi pomeriggio. Il toto-nomi sul successore di Elisabetta Belloni, che ha annunciato le sue dimissioni per il 15 gennaio, quattro mesi prima della scadenza naturale del suo mandato, si è dunque concluso.
La scelta, ha sottolineato il premier, è stata presa in considerazione principalmente del curriculum di Rizzi, attuale vicedirettore dell’Aisi, e con alle spalle una carriera tutta incentrata alla difesa dello Stato. “Rizzi ha alle sue spalle una carriera estremamente prestigiosa nella Polizia di Stato, all’interno della quale ha raggiunto straordinari risultati operativi, apprezzati sia all’interno che al di fuori dei confini nazionali“, ha sottolineato Giorgia Meloni, soddisfatta della scelta compiuta in tempi brevi.
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Le dimissioni di Elisabetta Belloni, annunciate al Presidente del Consiglio e al sottosegretario Alfredo Mantovano pochi giorni prima delle feste di Natale, è stata tenuta nascosta fino ad una indiscrezione di Repubblica e alla successiva conferma della diretta interessata. La fuga di notizie avrebbe provocato uno scossone nel governo che si è trovato a dover discutere del successore del direttore del Dis sotto l’occhio attento dell’opinione pubblica.
Chi è Vittorio Rizzi, nuovo capo del Dis
Vittorio Rizzi nasce a Bologna nel 1959 ma è ormai romano di adozione, visti gli innumerevoli anni trascorsi nella Capitale a causa degli impegni lavorativi che lo hanno visto protagonista di numerosi trasferimenti. Dopo le lauree in Giurisprudenza e in Scienze delle Pubbliche amministrazioni, inizia nel 1980 una carriera proficua nella Polizia di Stato. I suoi primi incarichi, nel 1989 sono di funzionario addetto alla sala operativa della Questura di Roma, e sempre qui dal 1990 al 1992 passa alla Divisione investigazioni speciali.
Dal 1997 al 2012 è dirigente delle Squadre mobili di Venezia, Milano e Roma e nel 2012 per un anno diventa direttore del Servizio Polizia stradale. Nel maggio del 2016 il Consiglio dei Ministri lo nomina prefetto e direttore centrale anticrimine della Polizia di Stato, incarico che manterrà fino a marzo del 2019. Dal 2018, inoltre è professore di Criminologia all’Università La Sapienza di Roma e dal 2023 docente di Sociologia del Crimine all’Università degli Studi Internazionali.
Il balzo in avanti della sua carriera arriva nel 2023, quando diventa vice direttore generale della Pubblica sicurezza con funzioni vicarie, su proposta del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. Proprio l’anno scorso, poi, viene nominato vice diretto dell’Aisi, sotto la direzione di Bruno Valensise, come previsto dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri. Ora, resta da comprendere chi sarà il suo successore come numero due dell’Aisi. Tra i favoriti in lizza c’è il nome del Capo di Stato maggiore del Comando Generale della Guardia di Finanza, il generale Leandro Cuzzocrea.
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