Vertice Londra, Starmer annuncia un piano di pace da presentare agli Usa e von der Leyen invoca al riarmo dell’Ue

Il primo ministro inglese è seduto tra Emmanuel Macron e Volodymyr Zelensky, a simboleggiare l'impegno delle tre Nazioni per la stipula di un piano per la pace in Ucraina. Uno strappo, quello di Regno Unito e Francia, che potrebbe infastidire gli altri Paesi dell'area transatlantica

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Keir Starmer aveva le idee chiare fin dall’inizio in merito agli obiettivi che il vertice euroatlantico indetto a Londra doveva affrontare in questo pomeriggio insolitamente soleggiato per la capitale del Regno Unito. I 16 i leader europei che si sono seduti al tavolo delle trattative, hanno discusso delle garanzie di sicurezza dell’Ucraina e dei prossimi passi da compiere in vista dei possibili negoziati per la pacificazione dell’Ucraina.

Una sfida generazionale per la sicurezza dell’Europa“, è questo il centro del summit secondo il premier inglese, che ha riunito i 16 capi di Stato e di governo provenienti dall’area atlantica. Il fulcro delle discussioni era il possibile piano di pace redatto da Francia e Gran Bretagna e già presentato al leader di Kiev. Keir Starmer è seduto tra Emmanuel Macron e Volodymyr Zelensky, proprio a simboleggiare il progetto di pace da essi promosso.

Il post summit

Dopo il vertice di Londra sull’Ucraina e sulla sicurezza europea, molto importante caduto in una settimana difficile e cruciale, rispondendo alle domande dei giornalisti nella conferenza stampa, il premier britannico ha evocato un piano “per una pace duratura e giusta per l’Ucraina che sarà presentato all’amministrazione americana. Inoltre, Starmer ha ribadito l’impossibilità di non considerare gli stati Uniti nella trattativa e definendoli come partner “indispensabile” oltre che dicendosi allineato con il presidente Donald Trump sull’obiettivo di far finire la guerra.

Allo stesso tempo il primo ministro ha annunciato quattro impegni europei emersi nel corso del vertice. Primo fra tutti il continuare a sostenere militarmente Kiev e mantenere “le pressioni economiche” su Mosca, oltre a preparare “una coalizione di volenterosi” da schierare su territorio ucraino nel momento di un accordo in funzione di tutela “delle sicurezza e della sovranità” ucraine nonché di deterrenza verso la Russia.

Il premier britannico ha poi annunciato un nuovo accordo stipulato per consentire a Kiev di utilizzare 1,6 miliardi di sterline, circa 2 miliardi di euro, in finanziamenti per acquistare 5.000 missili per la difesa aerea che, come spiegato da Starmer, “saranno vitali per proteggere le infrastrutture critiche e rafforzare l’Ucraina“.

Il primo ministro britannico ha, tra le altre cose, parlato in termini molto positivi del suo bilaterale avuto con Giorgia Meloni evocando sintonia e “simpatia” personale fra loro, non senza evocare anche “un enorme terreno comune” fra Italia e Regno Unito nell’impegno per evitare che Usa ed Europa entrino in contrasto portando alla divisione del fronte euroatlantico. “Non voglio parlare per lei, – rivela Starmer mostrandosi pienamente d’accordo – ma mi sembra che la sua posizione sulla necessità di mantenere l’unità” fra le due sponde dell’oceano sia “molto chiara“.

La Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, al termine del summit ha richiamato all’attenzione sull’urgenza di “riarmare l’Europa“, trasmettendo la volontà di “difendere il principio dello Stato di diritto“. “Non possiamo invadere i nostri vicini, – continua von der Leyen – aggredirli o modificare i confini con la forza”, dove è interesse comune evitare guerre in futuro. Regole che la Presidente di Commissione reputa estremamente importanti e su cui è necessario essere chiari. Motivo per cui, “insieme le nostre democrazie combatteranno per questo principio“.

La sicurezza dell’Ucraina nel dopoguerra

Quasi in concomitanza con l’inizio dei lavori, il consigliere per la sicurezza nazionale americana, Mike Waltz, ha dichiarato in una intervista per Cnn, che la sicurezza dell’Ucraina nel dopoguerra sarà una questione di cui dovrà occuparsi l’Europa e che per il momento è “prematuro” parlare di un ruolo degli Stati Uniti.

Questa mattina, ad alcune ore dall’inizio del vertice, Keir Starmer ha incontrato il premier Giorgia Meloni per discutere singolarmente dei temi del vertice e di questioni prettamente legati ai rapporti tra i due Paesi. Una nota pubblicata da Downing Street, sede del governo del Regno Unito, conferma che i due leader “sono in piena sintonia sull’importanza dell’alleanza transatlantica tra Europa e Usa di fronte alle sfide comuni del tempo presente“.

Il piano per la pace di Regno Unito e Francia

Dopo lo strappo di Stati Uniti e Russia, che hanno dato inizio ai dialoghi per la pace in Ucraina senza coinvolgere l’Unione europea, il vertice londinese indetto dal primo ministro britannico, Keir Starmer, ha nascosto una sorpresa non di poco conto. Il Regno Unito e la Francia, in accordo con l’Ucraina, starebbero lavorando ad un loro piano per portare al cessate il fuoco a Kiev. Lo ha annunciato lo stesso Starmer in una intervista alla BBC, che ha anticipato di qualche ora il vertice previsto oggi a Lancaster House.

Non è chiaro se questo piano di cessazione delle ostilità sarà discusso oggi insieme agli altri leader giunti da tutto l’Occidente, ma sembrerebbe che i due leader siano pronti a coinvolgereuno o due altri Paesi“, al momento imprecisati. Si tratta di una presa di posizione in contrasto con la ricerca di una voce unica per l’Unione europea, che rischia quindi di frammentare ancora di più lo scenario geopolitico attuale.

Il progetto, una volta formato in ogni sua parte, sarà poi presentato agli Stati Uniti. “Penso che sia un passo nella giusta direzione“, ha chiarito Starmer, sottolineando poi che proprio questo accordo è stato presentato a Zelensky nel corso del bilaterale tenutosi ieri. Il presidente ucraino era giunto a Londra subito dopo il fallimentare incontro con Trump ed è stato accolto dal primo ministro britannico in maniera piuttosto calorosa.

Il vertice di Londra

L’incontro indetto a Londra si baserà sulla falsariga del tavolo informale che si è tenuto a Parigi due settimane fa. L’obiettivo, stavolta, è quello di individuare risposte più concrete per la pacificazione dell’Ucraina, comprendenti anche garanzie di sicurezza a Kiev nel dopo guerra.

Il Presidente ucraino, Volodymyr Zelensky
Il Presidente ucraino, Volodymyr Zelensky

Ora è il momento per noi di unirci per garantire il miglior risultato per l’Ucraina, proteggere la sicurezza europea e assicurare il nostro futuro collettivo”, ha sostenuto ieri il primo ministro inglese, sottolineando la necessità di un accordo duraturo e che poggi su solide basi di garanzia. Un progetto piuttosto complesso, sia per l’ostilità americana, che non sembra del tutto aperta ad assicurare un certo livello di sicurezza, sia per le differenze interne agli stessi Paesi europei.

Il pericolo è che queste riunioni, compreso il Consiglio straordinario Ue del 6 marzo, non riescano a concludersi con una impostazione chiara e soprattutto con una linea guida definitiva per tutti i Paesi Ue. Sul tavolo, infatti, c’è l’ipotesi dell’invio delle truppe Ue in Ucraina, non sostenuta da tutti i Paesi europei, e anche la necessità di aumentare le spese militari per la Nato, nella consapevolezza del possibile allontanamento degli Usa dall’Alleanza atlantica.

Starmer e il nuovo sostegno a Kiev

L’incontro di ieri tra Starmer e Zelensky ha permesso al leader britannico di annunciare un nuovo impegno economico nei confronti di Kiev. Si tratta di un sostegno da 2,26 miliardi di sterline, necessarie a sostenere le capacità di difesa dell’Ucraina, che saranno rimborsate attraverso i profitti dei beni sovrani russi immobilizzati. “I fondi  saranno destinati alla produzione di armi in Ucraina“, ha dichiarato il leader ucraino, dicendosi soddisfatto della decisione di usare gli asset russi.

Zelensky ha infatti spiegato che il Paese invasore è ora costretto a pagare il prezzo della sua stessa guerra. Il presidente di Kiev ha quindi ringraziato il Regno Unito e il primo ministro per il sostegno e le garanzie finora dimostrare, per poi aggiungere: “Siamo fortunati ad avere partner così strategici e a condividere con tutti la stessa visione di ciò che la fiducia nel futuro dovrebbe significare“.

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