Su Ventotene nuovi scontri al Senato, Tajani corre in difesa di Meloni: “Polemica fuori luogo”

Antonio Tajani, vicepremier e leader di FI, ha invece cercato di minimizzare quanto accaduto ieri alla Camera, sottolineando che si tratti in realtà di una "questione di lana caprina"

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Le parole del Presidente del Consiglio sul Manifesto di Ventotene continuano ad infuriare le opposizioni. Dalla mattinata di ieri il centrosinistra è in subbuglio, a causa della presa di posizione di Giorgia Meloni, che ha annunciato: “L’Europa del manifesto di Ventotene non è la mia Europa“. Oggi, al Senato, Raffaella Paita di Italia Viva, Tino Magni di Avs e Dario Parrini del Pd hanno duramente criticato il posizionamento del premier, sottolineando l’importanza di un documento che ha posto la basi per la democrazia italiana e per la nascita dell’Unione europea di cui oggi l’Italia fa parte.

Ventotene, lo scontro al Senato

Quello che è accaduto ieri è grave per la democrazia e per l’Europa“, ha tuonato Paita, sottolineando la sua volontà di “stigmatizzare” le parole del premier, ritenute “vergognose“, in quanto estrapolano dal loro contesto le frasi di un manifesto scritto “da eroi al confino“. La senatrice di Iv ha poi sostenuto che quanto avvenuto ieri “testimonia qualcosa di recondito nei vostri pensieri, di cui non vi siete ancora liberati“.

Raffaella Paita di Italia Viva
Raffaella Paita di Italia Viva

Tino Magni ha ribadito il concetto, sottolineando che attaccare il manifesto di Ventotene vuol dire “rinnegare la storia e le fondamenta della Repubblica“, mentre il democratico Dario Parrini ha voluto ricordare come anche il Presidente della Repubblica sia andato a Ventotene per depositare un fiore in segno di rispetto e ricordo. Alle critiche si è poi aggiunta quella del capogruppo del M5S, Stefano Patuanelli, che ha contestato le parole del premier, osservando come la polemica sia sostanzialmente servita a “sviare le divisioni nella maggioranza“, in quanto la Lega sembra ferma nella sua convinzione di non voler votare il piano Von der Leyen.

Ventotene, Le opposizioni insorgono contro Meloni

Questo stesso concetto è stato utilizzato anche dal segretario di +Europa, Riccardo Magi, che in un intervento a Rai Radio 1 ha innanzitutto definito “inaccettabili” le parole del premier, per poi aggiungere che Meloni avrebbemanipolato un documento storico, che deve essere contestualizzato“. Il Presidente del Consiglio avrebbe agito in tal senso perché, “in quegli stessi istanti, la Lega diceva che Meloni su ReArm non ha la maggioranza“. Magi ha poi voluto difendere le idee del Manifesto di Ventotene, ricordando come questo contenga l’idea di un’Europa federale, con la cessione della sovranità nazionale fino alla creazione degli Stati Uniti d’Europa.

Durissime anche le parole del leader di Italia Viva, Matteo Renzi, che ha criticato sia la mancanza di una linea decisiva da parte del governo sui temi del Consiglio Ue, sia le tecniche di distrazione che Meloni avrebbe messo in atto. “Attaccare Ventotene le serve come diversivo“, ha spiegato l’ex sindaco di Firenze, chiarendo che in questo modo il premier avrebbe evitato di parlare di bollette, di dazi e dei suoi rapporti con Donald Trump e in generale di politica estera.

Angelo Bonelli, processo ex-Ilva
Angelo Bonelli, leader di Avs

Angelo Bonelli, volto di Avs, ha invece voluto sottolineare come il discorso di Meloni abbia dimostrato la sua “incapacità a contestualizzare, dal punto di vista storico, chi aveva scritto il Manifesto dentro il carcere dell’isolotto di Santo Stefano” e abbia anche “picconato e offeso le radici della nostra democrazia“.

Ventotene, la posizione di Forza Italia

Antonio Tajani, vicepremier e leader di FI, ha invece cercato di minimizzare quanto accaduto ieri alla Camera, sottolineando che si tratti in realtà di una “questione di lana caprina“. Il ministro degli Esteri ha però voluto chiarire che, nonostante la fedeltà del partito alla sua coalizione, Forza Italia ha una sua idea di Europa, ovvero quella di De Gasperi, Adenauer e Schumann, che non ha intenzione di abbandonare.

Il leader forzista ha poi continuato, chiarendo di riconoscere l’importanza dei personaggi che hanno contribuito alla costruzione dell’Ue, compresi quelli con ideologie diverse dalla sue. “Per quanto riguarda il dibattito di oggi, il presidente del Consiglio ha criticato alcuni contenuti del documento del manifesto di Ventotene, ma non ha mai offeso Altiero Spinelli“, ha quindi messo in luce, sottolineando quindi come dal suo punto di vista la “polemica sia fuori luogo“.

Sul caso è poi intervenuto anche Maurizio Gasparri, capogruppo di FI al Senato, innanzitutto esprimendo la sua gratitudine nei confronti dei personaggi che hanno portato alla nascita dell’Ue e poi soffermandosi sulle critiche al premier. “Sarà legittimo non condividere questa o quella pagina, come io non ho condiviso alcune pagine di Gramsci e altre sì“, ha spiegato il senatore, aggiungendo che è lecito sottolineare come in documenti del passato vi siano “alcune cose che non andavano bene“.

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