Vasco vs. Salvini: la sfida social tra rock e politica

Da una parte, chi difende la tolleranza zero per garantire più sicurezza sulle strade. Dall’altra, chi accusa il governo di usare il pugno di ferro come strumento di propaganda. Chi avrà l’ultima parola?

Redazione
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Un duello a distanza, fatto di dichiarazioni taglienti e post social. Protagonisti? Vasco Rossi, il “Blasco” della musica italiana, e Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture e leader della Lega. Due mondi diversi, il rock e la politica, si scontrano su un terreno inaspettato: il nuovo Codice della Strada, introdotto con una stretta su alcol e droghe alla guida.

Tutto inizia con una dichiarazione di Salvini, che difende il suo provvedimento:
“Con più di tremila morti all’anno sulle strade, bisogna essere seri e rigorosi”.
Una posizione netta, che però non è andata giù a Vasco. Il rocker modenese risponde sui social con la sua consueta ironia provocatoria: “Se avete fumato una canna anche una settimana prima e venite fermati, potete essere arrestati immediatamente e vi viene ritirata la patente per tre anni. Anche se siete lucidi al volante. Per il vostro bene…”.

Salvini: “Vasco non si confronti con la politica”

Il ministro, inizialmente, tace. Ma il giorno dopo, dalla festa di Atreju, replica con toni meno polemici, cercando il confronto sul piano emotivo:
“Vasco mi piace come cantante. Ma gli dico: non si confronti con la politica, si confronti con i troppi genitori che hanno perso figli per colpa di chi si è messo alla guida drogato”.

Un botta e risposta che sembrava chiudersi in parità, finché Vasco non torna all’attacco, alzando la posta e affondando il colpo: “Sono vicino anch’io ai parenti delle vittime causate da ubriachi o drogati al volante. Ma la legge di Salvini non salva nessuna vita: punisce chi, perfettamente lucido, può aver assunto cannabis giorni prima. È propaganda sulla pelle delle persone. Io odio i bulli! Salvini è forte con i deboli e debole con i forti”

Il dibattito si allarga: Albano e gli altri in campo

A complicare la partita ci pensa Albano Carrisi, che, pur dichiarando rispetto per Vasco, si schiera con Salvini: “La macchina serve per andare a casa o al ristorante, non per distruggere vite. Le regole non sono punitive, ma preventive”.

Anche la politica non manca di aggiungere legna al fuoco. Salvatore Deidda, deputato di Fratelli d’Italia, accusa i “cattivi maestri”, mentre Angelo Bonelli di Alleanza Verdi e Sinistra definisce Salvini un “talebano”.

Nel frattempo, sulle strade si cominciano a vedere i primi effetti del nuovo Codice. A Milano sono state comminate 15 multe a conducenti di monopattini (13 per assenza del casco e 2 per trasporto di passeggeri), oltre a 4 sospensioni di patente per automobilisti sorpresi col cellulare alla guida. Anche a Napoli, Firenze e Perugia non sono mancate le prime sanzioni, con multe salate per chi ha parcheggiato sugli spazi riservati ai disabili.

Il confronto tra Vasco e Salvini accende un dibattito che sembra destinato a proseguire. Da una parte, chi difende la tolleranza zero per garantire più sicurezza sulle strade. Dall’altra, chi accusa il governo di usare il pugno di ferro come strumento di propaganda. E intanto, la discussione sui social continua, con Vasco e Salvini che sembrano giocare a marcarsi stretto, proprio come nel calcio di una volta.

Chi avrà l’ultima parola?

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