Il ministro dell’Istruzione e al merito Giuseppe Valditara in un colloquio con il “Messaggero” afferma con grande soddisfazione il calo degli abbandoni scolastici. Le rilevazioni al 31 dicembre 2023, infatti, registrano abbandoni scolastici al 10,5 per cento, minimo storico e con un netto calo rispetto al 13,3 per cento del 2019. Guardando i dati più recenti raccolti da Invalsi al 31 maggio 2024, i risultati sono molto incoraggianti.
Le parole di Valditara
La quota degli abbandoni della scuola prima del diploma è infatti calata ulteriormente, scendendo per la prima volta sotto la soglia del 10 per cento. Valditara sottolinea come secondo le stime di Invalsi, la dispersione scolastica a livello nazionale per il 2024 è scesa ulteriormente, attestandosi al 9,4%, un dato mai registrato in precedenza. Questo segna una riduzione di oltre un punto percentuale rispetto all’anno scorso e risulta significativamente inferiore all’obiettivo del 10,2% fissato dal PNRR per il 2026. Inoltre, ci si avvicina molto all’obiettivo dell’Unione Europea del 9% per il 2030.
“Contro la dispersione scolastica sono stati stanziati 325 milioni, tra fondi Pnrr e fondi ministeriali – ha spiegato Valditara – si tratta di risorse utilizzate per finanziare attività didattiche anche extrascolastiche. Un intervento mirato a potenziare le competenze trasversali degli alunni per accompagnarli il più avanti possibile negli studi”. Valditara sottolinea come dalle analisi Invalsi sono stati individuati 245 istituti, metà del primo ciclo e metà del secondo ciclo, in cui si presentano appunto le maggiori fragilità. Questi istituti possono contare su 140 mila euro per avviare progetti e per avere docenti aggiuntivi, circa 5 per istituto, proprio per seguire e accompagnare gli studenti maggiormente a rischio di abbandono.
Al ministro seguono le parole della senatrice di Fratelli d’Italia Ella Bucalo, membro della commissione cultura e istruzione del Senato e viceresponsabile del dipartimento istruzione del partito. “È una vittoria notevole, non solo per il Governo e il Ministro, ma soprattutto per migliaia di ragazzi. Rappresenta una straordinaria rivincita dello Stato, specialmente in quelle aree dove l’istruzione è spesso l’unica via d’uscita”, ha affermato.
