Urso e la lotta per il nucleare in Italia: “Serve patto con imprese per abbassare prezzi energia”

Il ministro per le Imprese ha sottolineato che il passaggio all'energia nucleare permetterà di abbassare i costi di produzione, aiutando il settore dell'automotive e in generale quello delle industrie; in questo senso Stellantis deve mantenere la sua produzione in Italia, riportandola ai livelli del passato, in attesa che i costi calino

Redazione
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Nucleare, transizione ecologica, Stellantis e manovra finanziaria, sono questi gli argomenti principali affrontati dal ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso nel corso del suo intervento al Convegno di Capri dei Giovani Imprenditori di Confindustria. Il ministro non ha dubbi sulle possibilità del Paese, se aiutato adeguatamente a compiere una crescita che rispetti i suoi tempi e le sue possibilità, e allo stesso tempo nutre numerosi dubbi sulle possibili riforme che l’Ue vuole adottare all’interno dell’ambito del Green deal.

L’Italia si trova ad affrontare da un lato una possibile crescita in positivo, sia dal punto di vista industriale che economico, ma dall’altro potrebbe trovarsi sull’orlo di un baratro profondissimo, da cui sarebbe complesso uscire solo grazie alle possibilità che al momento si hanno a disposizione. Proprio in questo senso si inserisce l’azione del ministro per le Imprese, che punta a convincere l’Ue ad allargare le maglie del Green Deal, così da permettere all’Italia, e ad altri Paese in difficoltà, di partecipare al processo senza però far subire conseguenze al proprio comparto industriale.

Nel corso del convegno, quindi, Urso si è mostrato particolarmente positivo, soprattutto nella consapevolezza che il prossimo passo della Banca centrale europea (Bce) sarà quello di diminuire ulteriormente i tassi. La speranza, come sottolineato anche dal ministro è che questo sia “consistente” e che la Bce in futuro “prosegua su questa strada“. L’intervento del ministro, poi, si è concentrato principalmente sulla necessità per il Paese di stipulare con le imprese un “patto per il nucleare” che aiuti sia a diminuire il costo dell’energia sia ad aumentare la produzione industriale italiana.

Urso: “Dobbiamo sostenere le nostre imprese con una energia sostenibile

Il ministro per le Imprese e il Made in Italy ha sottolineato nuovamente come uno dei fattori su cui l’Italia al momento risulta più debole a livello europeo riguarda proprio il prezzo dell’energia. Un problema che quindi necessita una risposta adeguata e in tempi brevi, che secondo il governo potrebbe essere individuata nella costruzione di centrali nucleari che assistano l’Italia nella transizione energetica ed ecosostenibile. Il ministro per l’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, è impegnato in prima linea su questo fronte e il ministro Urso è convinto che il suo lavoro potrà far godere il Paese di una crescita senza precedenti.

In questo senso, il ministro ha invitato il Presidente di Confindustria e i sindacati a “fare un patto per rientrare tra i grandi produttori di nucleari“. In questo senso sarà possibile “sostenere le nostre imprese con un’energia sostenibile” e allo stesso tempo anche aumentare la produttività. Queste aziende infatti parteciperanno attivamente nella costruzione delle centrali elettriche, per cui è stato attivato un piano che durerà diversi anni.

Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso

In questo modo, inoltre, si ipotizza possa essere risolto anche il gravoso problema del settore dell’automotive. Al momento, l’Italia non è in gradi di produrre automobili, elettriche o ibride, che siano competitive sul mercato globale, per cui l’abbassamento del prezzo dell’energia, ovviamente, potrà diminuire i prezzi di questi prodotti e quindi permettere al settore di riprendersi e allinearsi ai progetti dell’Ue nell’ambito della transizione Green.

Urso: “Il sistema Paese chiede a Stellantis di rimanere in Italia

Rimanendo nell’ambito della produzione di automobili, Urso non ha potuto evitare di affrontare le questioni legate a Stellantis e alle possibili modifiche alla produzione che sono in programma. “Ci siamo resi conto che il sistema Paese, unito, maggioranza e opposizione, sindacati e imprese dell’automotive, chiedono alla grande multinazionale che è nata in Italia di restare nel Paese e di affrontare con noi la sfida della transizione che la nostra Nazione può fare meglio di altri” ha infatti dichiarato il ministro, sottolineando come l’azienda sia uno dei fulcri economici fondamentali del Paese.

Ognuno deve fare la sua parte” ha rimarcato il ministro, riprendendo le parole pronunciate dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti alcuni giorni fa. Ciò che intende Urso è che Stellantis deve impegnarsi in questo periodo complesso per poi raccogliere i frutti del duro lavoro in un prossimo futuro. Come sottolineato dall’amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares, ad oggi produrre automobili in Italia è troppo costoso, per questo l’obiettivo del governo è quello di diminuire i costi dell’energia, così da ovviare a questo problema. Stellantis, però, deve “far tornare gli impianti ai livelli produttivi del passato, perché altrimenti i costi di produzione aumentano perché gli stabilimenti sono stati pensati su un’economia di scala“.

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