Il Consiglio di Stato ha analizzato alcuni dati sul liceo del made in Italy ma i ministri Adolfo Urso e Giuseppe Valditara definiscono la questione. Per l’opposizione i rilievi parlano chiaro e i magistrati amministrativi hanno espresso più che qualche dubbio sull’esistenza del liceo con un ‘parere interlocutorio’ può avere una sola risposta: lo stop. Sul fronte del centrosinistra la mattinata di ieri è stata proficua per l’attacco del governo Meloni sul presunto stop sul corso scolastico.
Maria Elena Boschi d’Italia viva, afferma che quella del liceo del made in Italy è la “cronaca di una morte annunciata“. Il governo però ha subito chiarito il proprio punto di vista in merito alla questione.
Leggi Anche
Il liceo del Made in Italy offre, di fatto, un percorso formativo completo integrando scienze economiche e giuridiche con le scienze matematiche, fisiche e naturali. Con questo nuovo percorso d’istruzione, attivo dall’anno scolastico 2024/2025, i ragazzi possono studiare gli scenari storici, geografici e culturali per comprendere le peculiarità del tessuto produttivo italiano e l’evoluzione sociale e industriale dell’Italia.
La difesa di Urso e Valditara
Immediata la replica del ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara che parla della bocciatura del nuovo indirizzo liceale, una vera e propria fake news. Il ministro spiega in Parlamento che “Il regolamento attendeva semplicemente il parere della conferenza Stato-Regioni, senza il quale il Consiglio di Stato non si sarebbe potuto pronunciare. Parere arrivato oggi, e ampiamente positivo“. Si tratta quindi di una questione di tempistiche.
A Valditara si aggiungono anche le parole del ministro del Made in Italy, Adolfo Urso: “Il liceo del Made in Italy andrà avanti. I primi corsi sono già iniziati in queste ore. La questione riguarda il piano triennale successivo“, afferma rimarcando il grande lavoro messo in atto per la costituzione di questo nuovo percorso di liceo.
© Riproduzione riservata