Ucraina, via libera all’invio di armi dall’Italia: il Pd si spacca

I dem capitanati dalla segretaria Elly Schlein sono allo sbaraglio. Tra loro subentra qualche psicodramma - così definito da alcuni esponenti del Pd - per il via libera degli aiuti militari all'Ucraina

Redazione
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La decisione dell’invio di armi all’Ucraina divide l’Aula del Parlamento. Il ministro della Difesa, Guido Crosetto è certo che il sostegno militare a Kiev sia necessario per raggiungere “il punto di arrivo e la pace”, ma dal Pd emergono posizioni contrastanti.

I dem capitanati dalla segretaria Elly Schlein sono allo sbaraglio. Tra loro subentra qualche psicodramma – così definito da alcuni esponenti del Pd – per il via libera degli aiuti militari all’Ucraina.

Ucraina: le parole di Crosetto

 Il ministro Crosetto ribadisce la sua posizione: “Il nostro sostegno all’Ucraina resta forte e inalterato. Ricordo a tutti la gravità della situazione e la minaccia che essa pone all’ordine e alla stabilità europea e globale. La strada da percorrere al fianco dell’Ucraina è ancora lunga – sottolinea -, ma sarebbe un errore strategico e politico drammatico fare un passo indietro ora. Il nostro sostegno deve continuare finché non cesseranno gli attacchi dei russi“.

Guido Crosetto
Guido Crosetto

Anche questo ottavo pacchetto di aiuti militari è costituito da equipaggiamenti e sistemi d’arma volti a rafforzare solo e soltanto le capacità difensive delle forze armate ucraine“.

Ucraina: la (non)posizione del Pd

Il Pd si era già messo d’accordo con il Terzo Polo e +Europa per una risoluzione comune, ma poi hanno cambiato idea e decisero di seguire il filo dell’ “ognuno per sé”. La Schlein decise per l’astensione sulla mozione della maggioranza, su quella del Terzo Polo e su quella del Movimento 5 Stelle che chiede lo stop all’invio di armi all’Ucraina. Sono questi i punti decisivi alla spaccatura del Pd.

Di fatto, dopo le trattative e le discussioni si arriva al voto. La mozione di maggioranza viene votata da Lorenzo Guerini, Marianna Madia e Lia Quartapelle, nonostante la via dell’astensione presa dal partito. Poi arriva il voto sulle altre mozioni. Su quella del Terzo Polo, il Pd si astiene mentre Guerini e Madia e Quartapelle votano a favore. L’ex ministro della Difesa afferma: “Era simile alla nostra“. Poi c’è quella di Conte e del M5S per lo stop degli aiuti militari, in cui anche in questo caso, il Pd si divide.

L'Aula della Camera, Mes
L’Aula della Camera

Guerini e Madia e Quartapelle non votano a favore della mozione dei pentastellati e l’imbarazzo dei dem per l’astensione su Conte è alle stelle. Il presidente del Copasir afferma: “Sono stato coerente con quanto ho sempre fatto da ministro, ho firmato cinque decreti. Il solito fritto misto del Pd alla Camera sull’Ucraina. Il gruppo di Elly Schlein si astiene sia sulla mozione di Italia Viva-Azione-Più Europa che su quella del M5S che chiede lo stop dell’invio di armi. In pratica sostengono una posizione (molto simile alla nostra, tanto che noi l’abbiamo votata) e l’esatto contrario. Bravi Lorenzo Guerini, Lia Quartapelle e Marianna Madia per la loro coerenza”.

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