In questa domenica mattina caratterizzata da freddo e venti gelidi, i treni in partenza dalle stazioni di Milano non hanno incontrato alcun tipo di ostacolo. L’avvenimento è apparso a molti quasi un sogno, visto il caos che invece ha caratterizzato la giornata di ieri, quando un guasto alla linea aerea, causato dall’urto con il pantografo di un treno, ha bloccato parzialmente la circolazione nello snodo di Milano e di conseguenza sul resto della linea ferroviaria ad esso collegata. Ritardi e cancellazioni anche a Bologna e Roma, che hanno fatto tremare il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini.
“Il peggior ministro di sempre“, è questo l’appellativo che Elly Schlein non ha avuto paura ad usare ed in molti, compreso Calenda, hanno chiesto le dimissioni del leader della Lega, ritenuto inadeguato alla guida del Mit. Dalla maggioranza, invece, nessuna presa di posizione, se non per la stessa Lega che ha difeso il suo segretario, sottolineando come questo si sia trovato a gestire situazioni ereditate dalle amministrazioni di sinistra. Quindi, mentre lo scontro opposizioni-Lega proseguiva e mentre Matteo Renzi lanciava frecciatine social in contemporanea con la festa del suo 50esimo compleanno, i pendolari attendevano, pazientemente o non, di sapere quale sarebbe stato il loro destino.
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A 24 ore di distanza, ora, sembra necessario più che mai un rinnovo ai vertici di Trenitalia, azienda partecipata dello Stato, e su cui il Parlamento dopo più di un anno non riesce ancora a trovare un’intesa. Il Consiglio di amministrazione della società che gestisce il trasporto ferroviario italiano ha necessità di un cambiamento, di un vero e proprio scossone che possa in qualche modo migliorare una situazione che spesso sembra assumere caratteristiche catastrofiche.
Il nuovo Cda Trenitalia nel 2025
Con il nuovo guasto ferroviario, il primo del 2025, è tornato quindi di attualità il tema del rinnovo delle nomine di Trenitalia. L’ipotesi, già preventivata, è che il 2025 sia l’anno buono per riuscire a ricostituire il Cda del colosso dello Stato, che negli ultimi mesi sono state rinviate già diverse volte. Il quadro sembrerebbe già tracciato, ciò che manca è la formalizzazione delle nomine.
Secondo quanto si apprende Stefano Donnarumma, nominato alcuni mesi fa amministratore delegato di Ferrovie dello Stato dovrebbe rimanere al suo posto, mentre diversi altri nomi saranno sostituiti. Tra questi c’è la nomina di Luigi Corradi, attuale amministratore delegato di Trenitalia, a capo di Fs International, che sarà poi sostituito da Gianpiero Strisciugio, un nome tecnico che ha ricevuto lodi per i suoi risultati come Ad di Rfi. Quest’ultimo ha ricevuto il via libera sia da Matteo Salvini che da Fratelli d’Italia, partito del premier, e al suo posto si ipotizza che possa essere inserito Aldo Isi, ingegnere per ora amministratore delegato di Anas.
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