“Da un punto di vista morale la vicenda è stata pesante e sarà lunga, ma sono fiducioso che si possa chiarire tutto“, così Giovanni Toti, ex governatore della Liguria, si confessa ai microfoni di Rtl 102.5, cercando di non superare quella sottile linea che lo separa da un attacco diretto contro la magistratura. L’ex presidente è calmo, moderato e cerca di analizzare a fondo la vicenda che l’ha colpito. Dall’arresto, lo scorso 7 maggio, passando per il processo mediatico e politico subito, fino alle dimissioni di fine luglio e finalmente la libertà ottenuta il primo agosto.
Quasi tre mesi di stranezze, che Toti commenta, anche se superficialmente, in attesa del processo che avrà inizio il 5 novembre, quasi in concomitanza con le elezioni regionali in Liguria. Anche su questo ultimo punto, però, Giovanni Toti non nutre sentimenti troppo feroci, o almeno non lo dimostra: “L’udienza del 5 novembre è udienza di insediamento delle parti, non si entrerà nel merito. Non credo che questo inciderebbe più di tanto, le elezioni, quando vi saranno, non saranno confliggenti con la vera e propria aula“.
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Sul resto della vicenda, Toti non si sbilancia eccessivamente, lasciando trapelare ogni tanto i suoi reali pensieri. Solo su un argomento, l’ex governatore è irremovibile: non tornerà a svolgere il suo mandato. “No grazie, abbiamo già dato” scherza durante l’intervista, sostenendo di non sapere precisamente cosa gli riserverà il futuro, ma di essere convinto di voler continuare ad aiutare Forza Italia nella sua corsa verso il potere.
Toti: “La politica si deve interrogare su quanto accaduto“
Giovanni Toti si è rifiutato di definire “un ricatto” le sue dimissioni da governatore, in quanto considera la parola “troppo brutta per essere attribuita ad un potere dello Stato“. L’ex presidente della Liguria però ritiene non vi siano dubbi sul fatto che “per la prima volta la politica e la giustizia abbiano di fronte un episodio ben delineato” perché la magistratura ha collegato il pericolo della reiterazione del reato alla figura di un governatore, rendendo quindi il problema collegato alla politica.
Quest’ultima secondo Toti, “si deve interrogare sul diritto dei cittadini a essere governati da chi hanno scelto, perché la legge consente loro questo e la legge la fa il Parlamento“. La questione quindi va rimandata totalmente al Parlamento, che dovrà comprendere se le modalità con cui l’inchiesta è stata portata avanti sia coerenti oppure no. Il governatore è molto duro su questo punto, sostenendo che “la politica abbia rinunciato alle sue prerogative, sottomettendole a quelle della magistratura“, mentre la giustizia e la politica sono due poteri dello Stato che corrono paralleli e non dovrebbero mai scontrarsi.
“Se la politica non saprà rimettere sui binari questa separazione dei poteri e questa impermeabilità a influenzarsi uno con l’altro continueremo con una guerra tra giustizia e politica fatta di polemiche che avvelenano il Paese senza aiutare la verità” ha sostenuto l’ex presidente della Liguria, dichiarando che “nessuno ha mai contestato i magistrati perché quello che ho contestato è la necessità, dopo anni di indagini e una montagna di carte accumulate pari a una grande biblioteca, di sterilizzare tutto con degli arresti a sorpresa“.
Toti: “Il movimento civico in Liguria è molto importante“
Incalzato sul suo futuro politico, Giovanni Toti ha dichiarato di non avere ancora le idee chiare su come muoversi in vista delle prossime elezioni Regionali. Sulla possibilità di creare un alista civica che porti il suo nome, l’ex governatore non è entrato nei dettagli, ma ha confermato che vi sarà “un’importante lista civica, perché il movimento civico in Liguria è molto importante. Rappresenta me stesso, i sindachi Bucci e Claudio Scajola e tanti altri sindaci importanti per il territorio e ha un numero di consensi molto alto“.
La presenza del suo nome, quindi, dipenderà dalla sua utilità, da chi saranno gli altri partecipanti e “dalla scelta che faremo con gli alleati rispetto a chi sarà il governatore prossimo candidato“. Non vi è ancora nulla di certo, visto che le consultazioni con gli alleati della coalizione andranno avanti per tutto il mese di agosto. Secondo le parole di Toti, quindi, i nodi sulla questione verranno sciolti solamente a settembre.
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