Terni, Bandecchi: “La prossima volta che non mi fanno parlare gli fracasso la testa sul tavolo” VIDEO

Il Consiglio comunale di Terni si è trasformato in un ring. Questa mattina è stata sfiorata la rissa tra il sindaco della città Stefano Bandecchi e i consiglieri di minoranza di Fdi.

Redazione
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Il Consiglio comunale di Terni si è trasformato in un ring. Questa mattina è stata sfiorata la rissa tra il sindaco della città Stefano Bandecchi e i consiglieri di minoranza di Fdi.

Immediato l’intervento della polizia locale che ha evitato che la situazione degenerasse ulteriormente, in particolar modo a togliere le mani a Marco Celestino Cecconi, capogruppo del partito.

Terni, Bandecchi: “Mi sono avvicinato a Cecconi, ma non volevo dargli due crocche…”

“Mi sono avvicinato a Cecconi, certo, ma di sicuro non gli volevo dare due crocche…”, assicura all’AdnKronos, il sindaco di Terni Stefano Bandecchi, facendo riferimento allo scontro con il consigliere di Fratelli d’Italia Marco Celestino Cecconi. “L’ho solamente avvisato – aggiunge – che se dovesse succedere un’altra volta, che non mi fanno parlare, gli fracasso la testa sul tavolo”.

“Le persone prima di parlare devono collegare il cervello – continua in base a quanto accaduto ieri – ci si prenota e poi si parla, parlano tutti. Io ho ascoltato tutte le fandonie del centrodestra, ma appena ho iniziato io a parlare, loro hanno cominciato a ridere, a inveire a colpi di “pagliaccio”, “imbecille”, “non capisci nulla”… Il consigliere Cecconi si è anche messo ad urlare come un matto. Io l’ho invitato a sedersi, ci sono anche i video. Mi sono alzato per farlo sedere, per me chi si comporta così è un criminale, allo stesso livello di chi fa una rapina, o che violenta una donna… Credevano che gli avrei dato due crocche, ma non era mia intenzione, gli ho solo detto che la prossima volta che parlo io deve ascoltare, altrimenti sono guai…”.

Terni, “Bandecchi non può più fare il sindaco”

Poco fa abbiamo avuto un colloquio con il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, come parlamentari della regione Umbria, esprimendo la nostra più profonda preoccupazione per le ferite alla convivenza civile e democratica prodotte dai comportamenti del sindaco Bandecchi quotidianamente a Terni“. Così, in una dichiarazione congiunta, affermano i parlamentari umbri del Pd Walter Verini e Anna Ascani.

“Ciò che è accaduto questa mattina è gravissimo: reati, insulti all’istituzione e al consiglio comunale, resistenza a pubblico ufficiale e minacce. E si aggiungono ai numerosi episodi che nelle scorse settimane hanno visto sempre protagonista Bandecchi – continuano i parlamentari – contro funzionari comunali, giornalisti e consiglieri di opposizione”.

“Un modo di comportarsi indegno, Bandecchi non può più fare il sindacoaffermano Ascani e Verini – avere preso la maggioranza dei voti non gli da il permesso ad avere questi comportamenti che rappresentano un offesa alla città di Terni, alle istituzioni, ai consiglieri di opposizione, cui va tutta la nostra solidarietà“.

Un grazie al ministro Piantedosi per l’attenzione che ci ha dimostrato. Ci auguriamo venga preso atto di questa situazione ormai insostenibile – concludono i parlamentari Pd – e che si possano adottare i provvedimenti adeguati, volti a ripristinare un clima sereno e democratico a Terni“.

Terni, rissa in Consiglio: cosa è successo

Terni è diventato il far west. Il diverbio ha avuto origine da un botta e risposta sui conti comunali tra Bandecchi e il consigliere Orlando Masselli, già suo sfidante alla guida di Palazzo Spada. Il sindaco ha più volte invitato Masselli a smettere di ridere: “altrimenti gli volano via tutti i denti dalla bocca“. La frase è bastata per accendere la miccia e far andare Cecconi su tutte le furie. A questo punto la situazione è sfuggita di mano, con il sindaco che si è alzato per andare verso il consigliere Cecconi, travolgendo anche una sedia. La seduta è stata sospesa. Si attendono ulteriori aggiornamenti. Fermato dagli agenti di polizia presenti alla seduta, Bandecchi è stato accompagnato fuori dall’aula consiliare e la seduta è stata sospesa. 

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